AUSL2

Le Asl n. 3 e 4 accorpate sotto un’unica “Ausl n. 2 dell’Umbria”

Vertici della nuova azienda il d.g. Fratini, il d.s. Fiaschini e il d.a. Americioni. Cercasi sede

AUSL2Dal 1° gennaio 2013 l’Asl n. 3 e l’Asl n. 4 dell’Umbria sono state sostituite dall’Ausl n. 2 dell’Umbria. L’“Azienda Unità Sanitaria Locale Umbria n. 2” accorpa così i territori e i servizi dei Comuni di Bevagna, Campello sul Clitunno, Cascia, Castel Ritaldi, Cerreto di Spoleto, Foligno, Giano dell’Umbria, Gualdo Cattaneo, Montefalco, Monteleone di Spoleto, Nocera Umbra, Norcia, Poggiodomo, Preci, Sant’Anatolia di Narco, Scheggino, Sellano, Spello, Spoleto, Trevi, Vallo di Nera e Valtopina dell’ex ambito territoriale n. 3 e i Comuni di Acquasparta, Allerona, Alviano, Amelia, Arrone, Attigliano, Avigliano Umbro, Baschi, Calvi dell’Umbria, Castelgiorgio, Castel Viscardo, Fabro, Ferentillo, Ficulle, Giove, Guardea, Lugnano in Teverina, Montecastrilli, Montecchio, Montefranco, Montegabbione, Monteleone di Orvieto, Narni, Orvieto, Otricoli, Parrano, Penna in Teverina, Polino, Porano, San Gemini, Stroncone e Terni dell’ex ambito territoriale n. 4. Tre i vertici della nuova azienda, vale a dire il direttore generale Sandro Fratini, il direttore sanitario Imolo Fiaschini e il direttore amministrativo Roberto Americioni, con una sede ancora tutta da individuare, ma che sta scatenando una gara tra i Comuni (neanche a dirlo quelli di Foligno, Spoleto e Terni in primis) per aggiudicarsela. Competizione che però non tange i direttori dell’azienda. “Quello della sede è un problema che oggettivamente per noi esiste poco. Lo scopo e la scommessa dell’Ausl n. 2 sono quelli di risparmiare, mantenere e migliorare i servizi. Per farlo serve questa riorganizzazione” afferma Fratini. “I ‘mal di pancia’ lasciano dunque il tempo che trovano, considerando la valenza strategica di questa unione. Cercheremo di ottimizzare tutto l’ottimizzabile e di collocare alcuni servizi in un’unica struttura, anche se sono ampiamente distribuiti nel territorio. Gli ospedali vicini devono iniziare a lavorare in maniera integrata, anche perché, per fare un esempio, il nosocomio di Foligno, da solo, non riesce più a soddisfare tutte le richieste, che, a dirla tutta, arrivano anche da altri territori. Di sicuro, essendo questa un’Ausl di confine, dovremo però evitare che le nostre persone vadano in Toscana o nel Lazio. Anche se in una struttura pubblica è difficile spostare il personale, i dirigenti e i professionisti devono iniziare a viaggiare – qualcuno già lo fa – altrimenti non riusciamo a dare risposte a tutti. Inizieremo dunque a sfruttare la mobilità dei dirigenti”.

© Gazzetta di Foligno – ELISA PANETTO

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