Intervista a Giovanni Bartocci large

“SaveYourself”: dal telefonino gestisco la mia salute

L’idea di Giovanni Bartocci viene premiata al Creativity Camp Umbria

L’Aur (Agenzia Umbria Ricerche, ente della Regione che si occupa di monitorare, studiare e promuovere l’andamento socio-economico del nostro territorio) ha recentemente premiato con un assegno pro capite di 5mila Euro tre giovani innovatori. Il progetto, chiamato Creativity Camp Umbria, prevedeva la presentazione di una start-up, cioè una idea imprenditoriale da sviluppare e rendere utile e redditizia. Alla fine di una lunga selezione, passata anche attraverso un corso di aggiornamento, l’Aur ha indicato le tre idee vincitrici.

I finalisti e i tre vincitori del Creativity Camp Umbria, col nostro Giovanni Bartocci in basso a destra
I finalisti e i tre vincitori del Creativity Camp Umbria, col nostro Giovanni Bartocci in basso a destra

Uno dei premi è andato al nostro concittadino, nonché collaboratore della Gazzetta, Giovanni Bartocci, col quale condividiamo l’emozione e l’esperienza: “Pur essendo alla seconda edizione e pur essendo stato vinto lo scorso anno da un altro folignate (Giacomo Rimatori, NdR), sono venuto a sapere di questo concorso regionale quasi per caso, visto che il Creativity Camp non ha, secondo me, la visibilità che meriterebbe. Comunque ho poi cercato di accelerare i tempi e proporre una mia idea: ‘SaveYourself’, una App che consenta di inviare una richiesta di aiuto geolocalizzata al 118 e ai tuoi contatti più importanti sul telefonino”.
Questa App – termine che tradotto dall’Inglese indica una applicazione da utilizzare come servizio per il telefono collegato ad internet – come è nata? “L’idea mi è venuta per un caso personale: un mio amico, colpito da una ischemia paralizzante, non era riuscito in tempo ad avvisare nessuno durante una crisi, riportando danni cerebrali. Ho cercato allora un modo che consentisse a chi abbia uno smartphone di chiamare aiuto in qualunque situazione e a chiunque ritenga possa intervenire utilmente. Si è poi trattato di mettere in pratica l’idea e soprattutto di individuare le strategie per pubblicizzarla. Ho dunque seguito – sempre nell’ambito del concorso – cinque lezioni con professionisti del marketing, che mi hanno dato suggerimenti su come avviare una start-up. Nella fase successiva, il Creativity Camp ha scelto una rosa di progetti, i cui autori erano chiamati a relazionare, di fronte ad una giuria, in sette minuti. La mia App è piaciuta e in particolare hanno convinto la sua applicabilità e utilità sociale”.
E ora? Quali sviluppi ci sono? “Con i 5mila Euro del premio posso scegliere due vie: usarli per finanziarmi un percorso formativo, con teoria e stage, oppure investirli per realizzare la mia start-up. Opterò per questa seconda strada, cercando di convincere qualche partner istituzionale della bontà del progetto. Come ho detto in fase di presentazione dell’idea, occorre il coraggio di investire in servizi utili. In una regione piccola come l’Umbria, con un minimo investimento economico si potrebbe rendere la App gratuita per tutti i possessori di smartphone. Si garantirebbe così agli utenti non solo la geolocalizzazione e la conseguente assistenza in caso di urgente bisogno, ma anche la possibilità di avere sotto controllo, dal proprio telefonino, la propria situazione sanitaria: mi riferisco ad esempio alla totale gestione della cartella clinica”. E in effetti questo piace dell’idea di Giovanni Bartocci: con un piccolo onere, un grande servizio sociale.

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