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Brillante performance di don Cristiano Antonietti

Dopo tre anni di studio e di servizio ministeriale presso il carcere di Rebibbia maschile e femminile – impegno che lo ha confermato nella sua vocazione di sacerdote dei poveri e gli ha procurato veri e affettuosi amici tra i carcerati – il 31 maggio 2016 don Cristiano Antonietti ha discusso la sua tesi di dottorato.

Nell’Aula Magna della Pontificia Università Lateranense, alla presenza di mons. Giampiero Gloder, Nunzio Apostolico e Presidente della Pontificia Accademia Ecclesiastica (Scuola della Diplomazia della Santa Sede), del Vescovo di Foligno mons. Gualtiero Sigismondi, dei genitori, di un folto gruppo di amici folignati e di colleghi italiani e stranieri, don Cristiano ha esposto in maniera sintetica, ma profonda e ricca di problematiche, la sua tesi di diritto internazionale sulla pratica della tortura e sui trattati che ne sanciscono il divieto: “La tortura nel diritto internazionale e le sue implicazioni per la Santa Sede”.

Dopo aver affrontato in un exok - Brillante performance di Don artcursus storico il problema della tortura dagli albori della civiltà fino ai giorni nostri, don Cristiano ha illustrato l’attività delle Nazioni Unite contro i trattamenti crudeli, inumani e degradanti e la normativa internazionale che ha implementato il divieto di tortura sancito nel 1984. La Santa Sede, che è soggetto di diritto internazionale al pari degli altri Stati, poiché è naturalmente contraria alla tortura, lo ha ribadito in campo internazionale aderendo nel 2002 alla Convenzione contro la tortura e promulgando nel 2013 una legge che la criminalizza, cosa che, per esempio, non è avvenuta in Italia. Rimangono aperte ancora molte questioni di diritto internazionale illustrate da don Cristiano, il quale ha sottolineato l’ampiezza del problema, che esige iniziative a livello mondiale.

Dei tre Docenti il Relatore ha elogiato l’ampio e profondo lavoro del giovane sacerdote, mettendo in evidenza la chiarezza e la sinteticità dell’esposizione, che peraltro occupa un ponderoso volume, e ha rimarcato positivamente il fatto che le numerose citazioni dei documenti e dei commenti degli studiosi sono incastonate nella trattazione, a convalidare le osservazioni, mostrando una notevole padronanza logica dell’argomento. Il primo correlatore si è soffermato sui problemi contemporanei, soprattutto della Santa Sede, e il secondo si è detto entusiasta del lavoro di don Cristiano, che è un vero “perfezionista”.

Infine il verdetto della Commissione di 90/90 summa cum laude e facoltà di pubblicazione integrale della tesi ha mandato in visibilio il pubblico, che si è sciolto in un lungo e caloroso applauso.

Nel pomeriggio e in serata festa al Seminario Romano e all’Accademia, con uno sguardo alla bellezza di Roma vista dall’alto.

MARIA GABRIELLA BENEDETTI

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