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Settimana politica

Caro acqua: bollette più care che a Roma

In questi giorni arriva nelle case la bolletta del servizio idrico che fattura fino al 30 settembre. A Foligno e negli altri 21 Comuni di Valle Umbra Servizi paghiamo tariffe più care di quelle applicate a Roma per il consumo idrico uso domestico-residente. La quota fissa annuale acquedotto di VUS è di 44,504 euro, mentre a Roma è di 17,385. Ai non residenti viene applicata una quota fissa maggiorata a 71,99. Per un consumo da 0 a 20 metri cubi la tariffa è di 0,673 €/mc a Foligno, mentre a Roma da 0 a 92 mc è di 0,207 €/mc; da 21 ad 80 i folignati pagano 0,785 €/mc; da 81 a 160 i nostri concittadini pagano 1,383 €/mc, mentre a Roma da 92 a 184 mc annui si spende quasi la metà: 0,668 €/mc. Oltre 160 mc VUS incassa 2,413 euro, mentre a Roma da 184 a 276 si pretende 1,184; da 276 a 368 mc la tariffa è di 2,407 €/mc; oltre 368 mc è di 4,718 €/mc. Il consumo medio familiare (3-4 componenti) è calcolato dai 100-130 mc l’anno fino a 200 e le fasce di consumo per il calcolo della bolletta sono su base annua. Oltre al costo unitario al mc per l’acqua, i folignati pagano più dei romani sia per la tariffa fognatura, con 0,291 €/mc contro 0,192, sia per quella di depurazione, con 0,673 €/mc contro 0,555. In VUS le tariffe dell’acqua-fognatura-depurazione sono aumentate dal 2008 al 2014 del 60% circa, indipendentemente dalla fascia di consumo considerata.

Fallimento Ecoverde: il Comune chiede 387.000 euro

Il Comune di Foligno aveva chiesto, tardivamente, l’ammissione al passivo del fallimento in via privilegiata per 387.613 euro, ma il curatore ha contestato le pretese dell’Ente, proponendo l’ammissione a titolo chirografario, ovvero con meno opportunità di essere prima e interamente incassato. L’oggetto riguarda un terreno inquinato in località Casone, che risulta essere di proprietà di soggetti diversi dalla società e dai soci dichiarati falliti; lo stesso non è acquisito al fallimento. Allora il Comune ha variato la domanda, accettando la proposta del curatore fallimentare, riservandosi ulteriori domande di insinuazione tardiva per le spese per la bonifica del terreno inquinato. Nel maggio scorso l’insinuazione del Comune è stata accordata. Oggi la Giunta autorizza il Dirigente dell’area Servizi Generali a sottoscrivere l’atto a totale definizione del contenzioso del procedimento, pendente al Tribunale di Spoleto, che andrà in causa il 16 novembre prossimo. La vicenda dell’inquinamento dei terreni in questione è ormai antica, risalendo il fallimento al 2007.

Ciancaleoni-Trombettoni rinnegano Mismetti, che invoca: allora dimettetevi

Un documento sottoscritto da 13 consiglieri del Partito democratico, non da Roberto Ciancaleoni e Lorella Trombettoni: così si dovrebbe essere chiusa la fase di alti e bassi, più bassi che alti, della maggioranza decisamente monocolore che sostiene la Giunta. Dopo la firma di Moreno Finamonti e Lorenzo Schiarea, il Sindaco si appresterebbe a cambiare tra gli assessori, dando spazio al “Movimento per Foligno” dell’ex parlamentare Maurizio Ronconi, che reclama da tempo “visibilità e condivisione di governo”. Il documento, come spesso accade, è generico e rappresenta, più che un fine, un mezzo per arrivare a sedere sulla poltrona di assessore, che fa conoscere, apprezzare, ottenere un po’ di potere. Fino ad ora la prova del Consiglio comunale è stata deleteria: vedremo in futuro se si cambierà registro, con la fine delle uscite dall’Aula quando si debbono votare pratiche e affrontare situazioni delicate. Queste, però, restano sul tavolo: si pensi alla vicenda dell’ex-Zuccherificio, con cause della COOP e contromosse del supermercato TIGRE.

I tronchi sono ancora là

Segnalati, ma non rimossi. Sono i tronchi e i rami sulla cascata del Topino e sul ponte San Magno, che potrebbero fare da tappo in caso di piena del fiume.

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