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Artigianato e imprese: al San Carlo si discute del futuro di Foligno

L’onorevole Gianpiero Bocci è chiaro nella sua opinione: “L’artigianato è la spina dorsale dell’economia del nostro Paese”. Intervenuto nel pomeriggio di venerdì 14 ottobre all’istituto San Carlo durante la conferenza voluta dall’associazione Il Baiocco “La manifattura prossima ventura. Industria 4.0”, il sottosegretario al Ministero dell’Interno, tira le fila sulle sorti della città di Foligno. “Possiamo essere industriali o artigiani, ma dobbiamo sempre tener conto che in questo campo una semplice amicizia può diventare una grande opportunità”.

Un parere che trova il suo favore nell’intervento poi di Roberto Conticelli, caporedattore de La Nazione – Umbria: “Il rifiorire di attività in alcune vie di Foligno, dà l’idea che la città vuole ripartire. L’artigianato può cambiare una città, ma noi cittadini per primi dovremmo avere stima per l’artigianato che ne è il fondamento per lo sviluppo”. A questo, appunto, mira il modello industriale Industria 4.0 presentato nel corso della conferenza: rivoluzione dei modelli industriali, osservazione del territorio, formazione degli addetti e incentivazione dei processi produttivi aziendali. Si tratta di un obiettivo che chiede la partecipazione di tutti i cittadini e non sembra affatto irraggiungibile, anzi. Rispetto ai capoluoghi, Perugia e Terni, – chiarisce il prof. Roberto Segatori, ordinario di Sociologia all’Università di Perugia – Foligno ha un grande mix di imprenditoria su cui contare e l’Istituto Tecnico Industriale ne può bene alimentare il campo industriale, tanto da farla rimanere al passo con i ritmi nazionali imposti dalla UE. Spiega, infatti, il direttore della CNA dell’Umbria, Roberto Giannangeli che “l’Europa ha posto come obiettivo per il 2020 una manifattura al 20%: oggi in Italia la percentuale è del 17%, per cui non sarebbe ok-artigianato-e-imprese3-copiadifficile raggiungere questo traguardo”.

Certo, la crisi setaccio continua a mietere vittime e ad ammazzare chi non ha l’idea innovativa. Bisogna, però, contrastarla: “L’artigianato deve sempre correre verso nuovi obiettivi, verso migliorie che tengano sempre in alto le qualità e le cronologie competitive. Ci sono sicuramente processi inarrestabili come la globalizzazione, – ribadisce l’onorevole Bocci – ma dobbiamo essere noi capaci a starci dietro e bravi a prendere la parte della medaglia dove ci sono le opportunità e non i rischi”.

ANNAMARIA BARTOLINI

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