ok - Svastiche e scritte nazifasciste sui muri3

Una fabbrica abbandonata diventa carta bianca su cui incidere l’odio

Trovo molto rilassante concedermi un giro in bicicletta tra le campagne della periferia folignate, un tragitto che spesso percorro è quello che da Vescia porta a Sportella Marini. Tuttavia, esattamente in Via Sportella Marini 44a, c’è un tratto della strada che proprio non riesco a digerire. Ormai da qualche decennio la conceria Fagioli ha chiuso i battenti e di questo sono più che grati i vicini, i quali non sono più costretti a respirare i terribili odori provenienti da questa. Ciononostante, l’edificio ora è diventato un mostro, non solo perché ha ormai le sembianze di un rudere, ma soprattutto per i graffiti stracolmi di razzismo e intolleranza che ricoprono il lungo muraglione della fabbrica. Sono da almeno due anni che sul muro è possibile trovare scritte come “Viva il Duce”, “Antifascisti infami” e varie croci celtiche di contorno. Per giunta negli ultimi mesi la situazione è decisamente peggiorata e sono iniziate a comparire le prime svastiche. Di certo, per chi attraversa quella zona è molto difficile non far cadere lo sguardo su una grossa e spregevole svastica rossa. Per non parlare dell’oramai evergreen “Italia agli italiani” e dei vari insulti alle nazionalità che non vanno a genio a chi, con disprezzo, sporca i muri con le proprie ancor più sporche idee. Come non notare poi il capolavoro “Farffalla” scritto con la doppia “f” magari da chi vuole l’Italia solo per gli italiani, ma non va molto d’accordo con l’italiano inteso come lingua! Tornando aiveri reati bisogna evidenziare che di reati si tratta e non di semplici scritte sui muri, come si può evincere dal testo dell’articolo 293-bis del codice penale, il quale condanna la propaganda nazifascista con la reclusione dai sei mesi ai due anni. Ho già personalmente provveduto a segnalare la situazione dell’ex fabbrica alla polizia municipale di Foligno e invito chiunque a fare lo stesso, poiché girando lo sguardo dall’altra parte le odiose scritte sui muri restano e vincono.

GIACOMO TONI

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