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Società Mattatoio Valle Umbra Sud Spa in liquidazione: la resa dei conti

Nel 2010 il Consiglio comunale di Foligno ha deliberato la messa in liquidazione della Mattatoio Valle Umbra Sud Spa – di cui il Comune detiene il 64% delle azioni – essendo quasi totalmente eroso il capitale sociale. In verità fin dall’inizio dell’attività si è evidenziato un significativo squilibrio patrimoniale e finanziario tale da lasciar supporre ripercussioni negative sulla stabilità aziendale. Infatti l’investimento iniziale – commisurato al numero dei capi da macellare – era stato valutato in 7,2 miliardi di lire, di cui 2 miliardi dal capitale sociale, 2,2 miliardi dal finanziamento pubblico a fondo perduto e 3 miliardi da finanziamento bancario a lungo termine.

La prospettiva dell’ingresso nella compagine sociale del Comune di Spoleto, che avrebbe chiuso il proprio vecchio mattatoio, ha determinato una diversa scelta del sito: non più in frazione Fiamenga, su un terreno di proprietà comunale, ma in vocabolo Cupa, frazione Sant’Eraclio, con conseguente acquisto di un terreno privato. Ciò ha determinato un incremento di costi, da lire 7,2 miliardi a lire 10,5 miliardi, anche per un superiore dimensionamento delle linee di macello. Il maggior onere avrebbe dovuto essere immediatamente ripianato con un aumento del capitale sociale; l’operazione, però, si è concretizzata soltanto dopo molto tempo, con un risultato del tutto insoddisfacente. La mancata chiusura del mattatoio di Spoleto, oltre che il grave indebitamento determinato dalla società che aveva in gestione il servizio, ha reso estremamente complicata la situazione economica. Nel 2006 il gestore ha abbandonato l’attività e la soc. Mattatoio non è riuscita a invertire la tendenza irrimediabilmente negativa, per cui si è giunti, appunto, alla messa in liquidazione della società.

Nel 2013 la corte di Appello di Perugia ha omologato il concordato e all’inizio del 2014 il liquidatore ha annunciato la ripresa dell’attività con la riassunzione dei 7 dipendenti. Il nuovo gestore, un’associazione temporanea di impresa, sembrava anche interessato all’acquisto dell’intero complesso, invece alla scadenza annuale non ha rinnovato il contratto, con strascichi giudiziari che hanno, però, avuto esito negativo per la soc. Mattatoio. Al 31/12/2016 i debiti ammontavano ad euro 4.221.180,00, di cui 2.732.505 assistiti da garanzia reale su beni sociali. In sede di approvazione del bilancio il liquidatore ha annunciato di avere pubblicato il settimo avviso di vendita dell’intero complesso aziendale al prezzo base di euro 841.104,00 con un ribasso di un ulteriore 10%, rispetto al precedente, in quanto i ripetuti furti avevano causato una perdita di valore del bene.

A marzo 2018 il Consiglio comunale di Foligno ha approvato una variante alle norme tecniche di attuazione del PRG ‘97 finalizzata (si legge nella relazione tecnica) “a creare le migliori condizioni per garantire il buon esito della vendita, nonché un riutilizzo in tempi brevi dell’impianto, ovvero una sua trasformazione in funzione di possibili diversi utilizzi”. Insomma è stata ritenuta rispondente al pubblico interesse una destinazione “flessibile”, consentendone l’utilizzo non solo per l’attività di mattatoio (classificata industria insalubre di 1° classe), ma anche per diverse attività collaterali, comunque connesse alla trasformazione dei prodotti di scarto della mattazione, quali: pet food, saponi ecc., ritenute “non peggiorative dei livelli ambientali”. A fine 2018 il complesso aziendale è stato venduto; è necessario attendere, per la conclusione dell’iter, il piano di riparto, oltre che notizie riguardanti l’effettivo utilizzo del bene.

STEFANIA FILIPPONI

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