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I cento giorni della nuova Amministrazione comunale

Il prossimo 20 settembre l’Amministrazione comunale di Foligno raggiungerà la soglia dei 100 giorni: un traguardo che, politicamente, ha sempre avuto un peso considerevole. Oggi più che mai. Dopo 24 anni di governo delle sinistre, molto alta è l’attenzione sulle prime, significative scelte del centrodestra, che ha promesso una nuova stagione politica, di rottura con le logiche del passato.

Riavvolgiamo il nastro, in una sorta di flashback, e torniamo al 10 giugno, data di insediamento del neo Sindaco, per ricordare i momenti salienti di questi tre mesi. Il nuovo esecutivo inizia il suo percorso con un atto simbolico: prima seduta della Giunta a Colfiorito e prima frecciata polemica delle opposizioni che affermano: “Non è una novità… solo tanta scena, zero sostanza”. Per la prima volta viene conferita ad un Assessore la delega “alla Quintana”, ma nel decreto di nomina dei rappresentanti del Comune nel direttivo dell’Ente Giostra viene designato il Sindaco; e Barili, neo Assessore quintanaro? Non gli rimane che attendere al campo de li giochi, nel corruscar del vespro settembrino.

Roboanti annunci, sui social, sullo “sblocco” dei progetti relativi alla piastra logistica, variante sud e svincolo di Scopoli, immediate le reazioni del PD che ne rivendica “i meriti”, così come per la fine dei lavori della Scuola Carducci. Ancora, bando per l’assegnazione delle “case popolari”: Assessore e Presidente del Consiglio comunale enfatizzano, sempre sui social, i nuovi requisiti per l’accesso, dimenticando che il regolamento è stato approvato in Consiglio comunale il 7 febbraio 2019, oltretutto con il voto contrario delle opposizioni, oggi al governo della città. Semplice svista?

Poi il piatto forte: nomine fiduciarie in enti associazioni e, soprattutto, la revoca del consiglio di amministrazione di VUS spa, con conseguente spaccatura tra le amministrazioni di Foligno e Spoleto – entrambe di centrodestra – e critiche al vetriolo dei democratici. In attesa della formalizzazione dei decreti per l’attribuzione di “incarichi speciali” ai Consiglieri comunali, si registra, da ultimo (ma non per importanza) l’istituzione “di 2 ulteriori posti di cat. C – profilo istruttore amministrativo – presso il servizio di segreteria del Sindaco”: personale esterno assunto a norma dell’art. 90, testo unico enti locali, esclusivamente su indicazione e a discrezione del primo cittadino e solo per la durata del mandato.

Secondo il sito del Comune di Foligno i due “prescelti” (sembra già attivi) sarebbero Claudio Bianchini – giornalista – ed Eleonora Reali – in quota Lega – e andrebbero a sostituire due dipendenti comunali: uno da poco collocato a riposo e uno trasferito dal Sindaco ad altro ufficio. I neo assunti a tempo determinato, però, devono svolgere esclusivamente (secondo anche le conformi decisioni della Corte dei Conti) “funzioni di indirizzo e controllo politico” e non attività amministrative ordinarie dell’ente locale, che possono – anzi devono – essere effettuate dai dipendenti comunali, come peraltro avvenuto nel recente passato. Nel frattempo il Consiglio comunale del 31 luglio scorso, per i due incarichi esterni nello staff di Zuccarini, ha già accantonato per l’anno 2019 (settembre/dicembre) € 25.619, € 60.869 per il 2020 e la stessa cifra per il 2021. Due posizioni, insomma, ben retribuite, considerato che – ad esempio – il Presidente di Vus spa (che ha circa 400 dipendenti) percepisce € 24.000 annui e l’Amministratore Unico di Afam spa € 30.000 all’anno.

I folignati attendono, con ansia, che il promesso radicale cambiamento si concretizzi in atti che non siano l’esatta duplicazione di comportamenti del passato. Oggi al governo della città vi è un gruppo giovane e coeso, che appare, però, troppo “chiuso” verso l’esterno, forse perché preoccupato per la propria inesperienza rispetto ai gravosi compiti che l’attendono; purché tale atteggiamento non diventi (sia) mera autoreferenzialità.

STEFANIA FILIPPONI

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