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Musica per la città, tra rimbalzi e improvvisazioni

Cantava Massimo Bagnato: Semo gente de Foligno, semo fatti cuscì…. Sbarchiamo il lunario negandoci il meglio della vita, costantemente bersagliati da una cultura pauperista, amministrati, da decenni, da rappresentanti appena capaci di decidere sulle polveri sottili. Per non parlare delle iniziative culturali, che oscillano tra propositi inattuati ed eventi dozzinali. Tuttavia il concerto pianistico a quattro mani di Ramberto Ciammarughi e Marco Scolastra ci riscatta dall’insipienza del vivere. Saremo anche gente di Foligno, ma trovo confortante che esistano musicisti di levatura internazionale del calibro dei concittadini che si sono esibiti all’Auditorium San Domenico. Terminati gli applausi un melomane improvvisato mi ha detto: “È questa la città che vogliamo”. Gli ho risposto che si potrebbe fare di meglio, tipo riproporre l’esibizione all’interno dell’area dell’ex zuccherificio, luogo perfetto per ospitare i rimbalzi e le improvvisazioni. Mi ha guardato contrariato, dico sul serio.

GIOVANNI PICUTI

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