Slotmob Foligno Avvenire

La città è contro il gioco d’azzardo

A Foligno il sessantaseiesimo Slotmob d’Italia, in Umbria si bruciano giornalmente 3 milioni di euro. E l’iniziativa conquista la prima pagina di Avvenire

Slotmob Foligno AvvenireGiovedì 16 ottobre a Palazzo Trinci con una nutrita partecipazione di persone si è svolto il sessantaseiesimo Slotmob d’Italia: cittadini mobilitati contro l’azzardo e le nuove povertà. A Foligno lo Slotmob è nato da una collaborazione tra tante associazioni del mondo laico e del mondo cattolico, unite da un unico obiettivo: dire no a una piaga che anche in città è diventata un’emergenza per molte famiglie. In Umbria si bruciano giornalmente 3 milioni di euro nell’azzardo.
La crisi economica e la disoccupazione costituiscono un terreno fertile affinché molte persone, non necessariamente giocatori patologici, cerchino una modalità alternativa di ottenere denaro. Sulle spalle di questi nuovi poveri si arricchisce la cosiddetta “industria della fragilità”: 80 miliardi di euro all’anno sottratti ai consumi e alle aziende.
Dire no a questo è una scelta etica, una precisa presa di posizione a cui una fitta rete di associazioni del territorio ha aderito, nella convinzione che non può esistere qualità della vita laddove esistono “strutture di peccato” o sfruttamento dei poveri. È stato anche redatto un percorso interdisciplinare per le scuole che intende mettere in guardia i giovani sui rischi dell’azzardo.
A Palazzo Trinci Luigino Bruni, docente di economia alla LUMSA, in uno dei passaggi appassionati della sua relazione, ha individuato nel principio della reciprocità forte, che sostiene il rispetto delle norme sociali premiando le virtù e condannando quanto di sbagliato viene fatto, la soluzione alla pazzia dell’azzardo. Su questa linea anche il sindaco Mismetti, che ha parlato di ricostruire una “comunità valoriale” in cui ci sia l’attenzione all’altro e al bene comune. Lo Slotmob è proseguito al Quadrivio dove i giovani hanno inscenato un quadro molto intenso, rappresentante l’azzardo che irretisce le persone devastandone la dignità e uccidendone il futuro, proponendo, al posto dell’azzardo in cui del gioco non c’è più nulla, la bellezza del gioco come bene relazionale.
Infine, i partecipanti hanno consumato l’aperitivo premiando un bar virtuoso che non ha voluto installare al suo interno le slot, preferendo attività alternative: il bar Salotto di via Garibaldi. La serata è terminata con la cena della Caritas a favore di una famiglia con problemi di azzardo. Molti i frutti di questo evento, fra cui anche la foto dello Slotmob pubblicata sulla prima pagina di Avvenire del 17 ottobre a margine dell’articolo di Luigino Bruni, editorialista del giornale. Ma anche l’impegno dell’Amministrazione comunale a promuovere misure concrete a livello locale contro l’azzardo appare un risultato apprezzabile, sulla cui fattibilità come rete di associazioni si vuole vigilare in un processo di accountability.
Un valore aggiunto dell’evento è stato il percorso delle associazioni laiche e cattoliche di conoscenza reciproca e di stima dell’associazione altrui come della propria, senza rivalità o sterili narcisismi, bensì in un processo costante di condivisione.
Questa metodologia di progettazione partecipata e di ricerca di ciò che unisce più che di ciò che divide vuole essere la cifra anche di altre iniziative da svolgere sul territorio, sempre rivolte all’inclusione sociale e alla lotta alle nuove povertà.

LUCIA COCO

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