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Riapre l’Ostello della Gioventù: il Trentino e la Sicilia si incontrano a Foligno

A colloquio con il Direttore Puzzo e con il responsabile all’accoglienza Todeschi: ecco le idee per la nuova gestione di Palazzo Pierantoni messe in campo dalla cooperativa trentina Il Faggio

Ostello1Bellissima! Nemmeno il tempo di completare la domanda e Salvatore Puzzo, il neo direttore dell’Ostello della Gioventù, risponde con un entusiasmo contagioso alla mia richiesta di descrivere il suo impatto con Foligno. Siracusano, una lunga esperienza nel campo della ristorazione, Puzzo è in città da poche settimane, chiamato a dirigere la struttura di Palazzo Pierantoni dalla cooperativa trentina che si è da poco aggiudicata l’appalto: “Bellissima. Foligno è una città bellissima. Mi sono innamorato di questo luogo e della gente che lo abita. Ho trovato un’accoglienza e una disponibilità che non mi hanno fatto sentire la mancanza di casa e del calore del Sud. In più, mi sono innamorato anche della struttura che mi trovo a dirigere e questo è importante per il compito che sono stato chiamato a svolgere”.
Ostello2Amare il proprio lavoro, per farlo bene: “So che tra i folignati ci sono molte aspettative intorno all’Ostello Pierantoni – continua il Direttore – e faremo di tutto per non deluderle. In effetti, come ripeto, il posto incantevole in cui la struttura si trova e la particolarità della sede stessa inducono a lavorare con motivazione e rispetto”. Mentre mi mostra le bellezze del luogo, a partire dal parco con ninfeo, pergolato e lecci secolari, per proseguire attraverso il loggiato nelle stanze affrescate che furono la residenza della famiglia Pierantoni, mi parla delle idee che la cooperativa ha in mente per il futuro della struttura: “Il nostro modo di fare ricettività non si limiterà al freddo rapporto albergatore-cliente. Metteremo qui – come facciamo già altrove – il visitatore subito a suo agio. E per riuscirci, oltre che puntare sulla struttura stessa, che già di per sé si presta benissimo al caso, vogliamo fare sentire il turista a casa sua. Per questo, la prima cosa che sto facendo in questi miei primi giorni folignati è creare un rapporto tra l’Ostello e la città. Ho già avviato un progetto con l’ufficio del turismo e il Museo di Palazzo Trinci per un interscambio di iniziative (tanto per cominciare, offriamo ai nostri clienti uno sconto sul prezzo d’ingresso al museo) e sto prendendo contatti con associazioni culturali e sportive cittadine. Dobbiamo aprire la città ai clienti dell’Ostello, ma anche l’Ostello alla città”. E come hanno reagito a Foligno alle vostre richieste di collaborazione e apertura? “Con sorpresa, ma anche con molta disponibilità. La Dottoressa Menichelli di Palazzo Trinci ci ha confessato che siamo stati i primi operatori nella ricettività a cercare un connubio. Io credo che Foligno, per le bellezze che racchiude e che, come dicevo, ho apprezzato in questi primi giorni, meriti molto di più che un turismo che viva di luce riflessa rispetto ad Assisi”. Forse a Foligno è mancata una vera promozione turistica? “Noi cercheremo di farla, senza dubbio. Il successo dell’Ostello passa anche attraverso il successo della città stessa. E viceversa. Presto metteremo on line il nuovo sito di Palazzo Pierantoni, con una sezione proprio dedicata alla promozione turistica di Foligno. In più, stiamo contattando tante scuole italiane per portare in città il turismo scolastico. Non da ultimo, vogliamo riaprire presto anche il servizio di ristorazione, che nell’amenissimo contesto del parco interno al palazzo ci consentirà davvero di fare incontrare folignati e turisti in questo luogo”. Anche il ristorante avrà caratteristiche peculiari? “In primis quella di non limitarsi alla cucina umbra, ma di aprirsi, attraverso serate a tema, ad altre tradizioni culinarie, come quella sicula e quella trentina, ovviamente. A proposito di Trentino, dimenticavo anche di aggiungere che è nostro intento aprire una collaborazione tra le città di Foligno, Trento e Rovereto”.
Foligno, luogo d’incontro: Sicilia e Trentino si incontrano a Foligno. Come è nato questo idillio? “La cooperativa che si è aggiudicata l’appalto di Palazzo Pierantoni – spiega ancora il Direttore Puzzo – si chiama Il Faggio e da trent’anni opera nella provincia di Trento nell’ambito dell’accoglienza agli studenti universitari (vocazione per cui è nata, ad opera di studenti stessi), nella gestione dell’ostello di Rovereto, ma anche nei servizi turistici e nell’ospitalità per anziani. Questa di Foligno è la prima avventura lontano dal Trentino e alla quale ho aderito subito con entusiasmo, chiamato dal presidente, a cui sono legato da un’amicizia sbocciata nei padiglioni delle fiere, dove entrambi ci occupavamo di ristorazione tradizionale. Lasciare Siracusa non è stato facile, ma sinora tutto sta andando per il meglio”. A coadiuvare il lavoro del direttore, la Cooperativa Il Faggio ha chiamato dal Trentino anche Francesco Todeschi, di Rovereto, col ruolo di responsabile della gestione e dell’accoglienza. Per il resto, tutti gli impiegati sono umbri e i livelli occupazionali della precedente gestione sono stati rispettati. Anche per il giovane Todeschi è la prima volta nella nostra città: “Pure il mio giudizio su Foligno è entusiasta: davvero una bella città, soprattutto dal punto di vista architettonico. È anche più vivace di Rovereto e questo rende il mio soggiorno lavorativo qui molto piacevole. Sull’Ostello ribadisco la nostra ferma volontà di fare il meglio possibile. Non è consuetudine della nostra cooperativa fare promesse senza mantenerle. Abbiamo una mentalità tedesca, per noi le parola d’ordine è faremo, non vedremo. Qui, poi, il lavoro risulta particolarmente affascinante: in vita mia non avevo mai visto un ostello per la gioventù con stanze affrescate. È un valore aggiunto che non si può non sfruttare”.

© Gazzetta di Foligno – MAURIZIO COCCIA

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