I volontari Monimbò Milena, Yonatan, Agnese, Giacomo

A Natale regala dignità con il commercio equo e solidale

Nei prossimi giorni passeggiando per le vie del centro, in vista delle feste natalizie, saremo presi dalla ricerca spasmodica di un regalo, di un dono che esprime anche una certa originalità. Quando si pensa al Natale si pensa ad una festa che sa di famiglia, di gente serena e con la pace nel cuore. Il Natale, però, nel suo significato più profondo è prima di tutto stupore, è accoglienza, è fratellanza, è solidarietà, è condivisione. Valori che si possono esprimere anche attraverso regali che ci parlano dei tanti “SUD” del mondo. Ne parliamo con Milena Frenguelli responsabile del punto Monimbò Bottega del Mondo di Foligno.

I volontari Monimbò Milena, Yonatan, Agnese, Giacomo
I volontari Monimbò Milena, Yonatan, Agnese, Giacomo

“A Natale regala dignità” con il commercio equo e solidale. Qual è l’obiettivo di Monimbò Bottega del Mondo con questo slogan?
Far capire che il Natale non deve ridursi ad un momento di sfogo consumistico, ma deve invece essere un momento di condivisione e di rafforzamento delle relazioni umane, quelle più dirette, con i nostri cari ai quali vogliamo donare prodotti di qualità, e quelle indirette con i produttori svantaggiati. Come reagirebbero i nostri cari se sapessero che il dono che stiamo regalando deriva dallo sfruttamento di qualcuno che ha contribuito a realizzarlo? Regalando doni del commercio equo e solidale si può essere certi di contribuire a costruire una vita dignitosa per i produttori.

Che cosa “rivela” un prodotto equo e solidale? Perché acquistarlo?
Ogni prodotto del commercio equo racchiude in sé una storia di riscatto sociale, di dignità e di solidarietà. Spesso non pensiamo alle vite di quanti hanno partecipato alla produzione dei beni che acquistiamo. Comprando prodotti equosolidali, invece, si possono valorizzare proprio le storie e i progetti di soggetti svantaggiati che, grazie al sostegno delle organizzazioni di commercio equo, possono immaginare un futuro libero dallo sfruttamento e dall’ingiustizia. È proprio questo che dovrebbe spingerci a comprare equosolidale: contribuire alla costruzione di un mondo più giusto.

Questo è il primo Natale di Monimbò Bottega del Mondo di Foligno. Un bilancio ed i prossimi obiettivi per il 2015.
In questi primi mesi abbiamo avuto la fortuna di incontrare persone che hanno deciso di condividere un pezzo di strada con noi. Per noi è prezioso il contributo di chi ci aiuta a far sentire sempre più forte la voce dei Sud del mondo e a sensibilizzare i cittadini verso un consumo più consapevole e responsabile. Ora ci poniamo l’obiettivo di farci conoscere sempre più dai folignati, ai quali offriamo un possibilità di scelta alternativa e un luogo d’incontro.

In questi mesi la bottega di Monimbò si è messa in evidenza non solo come negozio di vendita di prodotti, ma anche come luogo d’incontro e di riflessione sui temi della giustizia sociale, di un’economia alternativa, dei diritti dell’uomo, delle diversità culturali. Quale incidenza ha il volontariato in queste iniziative?
L’incontro da parte di noi volontari con la Bottega non si può definire casuale, ma causale. È dipeso da una condivisione naturale dei princìpi di solidarietà e auto-determinazione, che ha portato in maniera inevitabile a far convergere in uno spazio specifico. Spazio che ha visto, nell’arco di qualche mese e con sempre maggior frequenza, diverse realtà associative culturali e caritatevoli della città cominciare a fare rete, sviluppare progetti, proporre con forza la propria visione del mondo. Siamo ancora all’inizio e impegnati a perfezionare un coordinamento che permetta di sistematizzare il programma delle iniziative, ma ciò non ha impedito di offrire sino ad oggi concerti folk, workshop sulla preparazione della cioccolata di Modica, teatrini di marionette, letture per bambini, diverse campagne di sensibilizzazione. Grazie al prezioso aiuto di associazioni come La Casa dei Popoli e BlackSheep, della Caritas e della Biblioteca Multiculturale Mandela, senza dimenticare la libreria “3 Libretti sul Comò” con la quale si è già collaborato e lo “Spazio Zut!” col quale collaboreremo, l’attività di promozione del commercio equo-solidale non potrà che intensificarsi e raggiungere tutte le categorie di cittadini. Facciamo un appello per incoraggiare chiunque voglia a sposare la nostra causa, diventando socio/a volontario/a, ed ai giovani e meno giovani artisti, artigiani e imprenditori della città, di considerare Monimbò un luogo aperto disponibile ad ospitare il frutto del loro lavoro.

ANACLETO ANTONINI

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