CONVEGNO 4 MARZO1

Nella formazione permanente la chiave per trovare lavoro

CONVEGNO 4 MARZO1Il lavoro ci unge di dignità, ci rende simili a Dio che lavora e agisce sempre” (Papa Francesco). Così il Vescovo Gualtiero Sigismondi ha aperto il convegno “Quale rapporto tra l’uomo ed il lavoro, da dove ripartire?”, organizzato dalla Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Foligno, che si è tenuto presso la sede della NCM SPA il 4 marzo scorso. Il lavoro, ha proseguito il vescovo, non deve essere solo uno strumento di profitto ma un’espressione di capacità da espletare nei vari settori dell’economia, e il lavoratore non è un numero ma una persona umana. La responsabilità delle Istituzioni è importante all’interno di un’economia di mercato che include ed esclude; il discorso economico non deve essere separato da quello etico. Successivamente il Sindaco Nando Mismetti, ricordando l’importanza dell’NCM per l’economia folignate, ha sottolineato che la filiera della meccanica e dell’aeronautica della nostra città è un’eccellenza perché l’innovazione e la ricerca hanno tenuto il passo con il mercato globale. In una stagione di crisi etica ed economica come quella che stiamo vivendo c’è spazio solo per il cambiamento; l’edilizia, nella nostra economia locale, dovrà investire nell’ambiente e nelle energie rinnovabili e non potrà essere più quella di un tempo per poter ottenere un’inversione di tendenza. Fino al 2020 abbiamo la disponibilità di fondi europei per un miliardo e cinquecento milioni, occorre quindi un progetto che guardi in avanti per affrontare la sfida del futuro e coglierne tutte le opportunità.
CONVEGNO 4 MARZO2Quindi Renato Cesca, responsabile tecnico-commerciale della NCM SPA, ha preso la parola e ha ricordato all’assemblea molto numerosa che la sua disponibilità ad aprire l’azienda a convegni di questo genere deriva dal fatto che tiene molto ai giovani e alla formazione. Interessante la presentazione di un video sulla vita dell’azienda, la cui slide di apertura ha citato un proverbio cinese: “Quando soffia il vento del cambiamento alcuni costruiscono muri, altri mulini a vento”. Questo è quanto ha fatto l’NCM per stare sul mercato e per espandersi in tutte le parti del mondo (Francia, Ungheria, USA…) lavorando in due settori importanti: quello aereonautico per l’11% e quello dell’energia per l’89%. Il 50% della produzione viene venduta all’estero direttamente dall’azienda, il resto grazie a clienti italiani che poi esportano. Questa impresa giovane che guarda al futuro presenta 215 addetti con età media di 33 anni. Interessante è stata l’analisi svolta in merito all’importanza dell’orientamento dei giovani da parte della famiglia e degli insegnanti nella scelta degli indirizzi scolastici da intraprendere. In questa attività tutte le parti sociali dovrebbero conoscere il lavoro del territorio per poter indirizzare i ragazzi che ne hanno le attitudini e l’interesse verso quegli Istituti che preparano ad un mercato specifico. È essenziale l’alternanza scuola-lavoro come formazione in azienda per rispondere alla richiesta effettiva di un territorio. È quanto sta succedendo in Italia, in Germania e in altri stati europei. L’obiettivo è proprio quello di formare i giovani studenti per entrare subito in azienda e risolvere in parte il problema della disoccupazione.
Secondo il prof. Roberto Segatori è essenziale fare un’analisi della parola lavoro: la traduzione letterale nelle varie lingue è ambivalente; da un lato significa pena, travaglio, fatica, dall’altro realizzazione di qualcosa di valore. Inoltre il lavoro è una delle parole chiave dell’uomo insieme all’amore, alla conoscenza e alla fede; è quindi ciò che definisce l’identità dell’uomo, è l’asse centrale della vita. Il reddito da lavoro dà prestigio e potere sociale. Esiste però una categoria di non lavoro rappresentata da coloro che vogliono lavorare per vivere di rendita, con la mentalità del posto sicuro nel pubblico impiego che ha accompagnato la generazione che ci ha preceduto e di cui ancora oggi si subiscono le conseguenze, in particolare nella nostra regione.
L’incontro è terminato con la testimonianza dell’esperienza lavorativa di alcuni giovani, sia dipendenti della NCM, sia di altre realtà con il medesimo denominatore comune: la formazione. Interessanti sono stati gli interventi liberi del pubblico, da cui è emersa l’importanza di una mentalità nuova che rappresenti rottura e ripartenza, caratterizzata in primis dalla formazione. Il lavoro non lo deve dare nessuno: è un diritto civile e non è lo Stato che lo deve trovare ai cittadini garantendolo per tutta la vita. Questa è l’essenza da lasciare ai giovanissimi studenti, che si devono impegnare sia apprendendo bene le lingue, sia nella formazione permanente in quanto le professionalità emergono in chi si forma bene e sempre.

PAOLA POMPEI

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