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Sviluppo turistico: tante promesse, pochi risultati

La carrozza guidata dal sindaco Mismetti sta sbandando lungo il periglioso tragitto del progetto di rilancio e sviluppo della città che, con lo slogan elettorale ‘Il futuro è già qui’, doveva cambiare volto a una Foligno che, nei cinque anni precedenti, aveva avuto momenti di vera e propria sonnolenza. Lo sprint elettorale aveva rimesso in piedi la carrozza guidata da buoni cavalli e con tanti palafrenieri pronti a rimboccarsi le maniche per gestire i flussi di biada lungo il percorso. Ma, cammin facendo, oltre ai chiodi buttati qua e là dalla minoranza (per la verità le imboscate sono state poche) per rallentare il cammino del convoglio mismettiano, è arrivato anche il fuoco amico che ha cominciato a far sbandare la carrozza che potrebbe, adesso, perdere anche la ruota di scorta facendo accendere, come carboni ardenti, gli occhietti dei dissidenti piddini. E mentre va in onda questa piccola rappresaglia interna, il sindaco Mismetti, sempre più occupato delle sorti della Provincia, del futuro del personale (e quindi tante famiglie), sembra aver perso i comandi anche se ha innestato il pilota automatico. E così alcuni progetti importanti, che erano parte determinante del programma elettorale, sono rimasti ancora sulla carta o appena in embrione. Ci riferiamo allo sviluppo turistico.
“Il ruolo di Foligno – è scritto nel programma – dovrà ripartire, recuperando un evidente ritardo, dalla riaffermazione strategica del territorio e dalla recuperata bellezza che l’ha resa molto più appetibile sul piano turistico grazie anche alla migliore evidenza dei suoi gioielli”. Bingo, si direbbe! E dopo le oltre cinquantamila persone che hanno visitato il monastero di Sant’Anna per ammirare da vicino la Madonna di Foligno, diremmo ancora, doppio Bingo. Insomma ci sono tutti gli elementi per ripartire alla grande. Invece, ad un anno da quelle interessanti promesse, il progetto è ancora allo studio. Ci sono stati incontri, commissioni, raduni di associazioni, ma ancora i risultati non ci sono. Si era stabilito un percorso museale collegando Palazzo Trinci con il Museo Diocesano (basta far cadere un diaframma), e inserendo nel cammino culturale il Duomo, Santa Maria Infraportas, la chiesa di San Francesco dove riposa Sant’Angela, l’oratorio della Nunziatella, dove sono visibili pregevoli opera del Perugino e Lattanzio, il Ciac, la chiesa dell’Annunziata con la sua Calamita Cosmica, fino al Monastero di Sant’Anna che ha custodito la gigantesca opera di Raffaello. Bel progetto, senza alcun dubbio, ma ancora non ha gambe robuste per iniziare a correre. Si era parlato di un gemellaggio con Firenze nel nome di Dante (quest’anno è il 750 anniversario della nascita) ricorrendo ai buoni auspici di sua eminenza ‘don Peppino’ Betori, si era affrontato il tema dell’enogastronomia (a proposito, che fine ha fatto il professor Alessandro Cambi?). E queste non sono cose inventate. Udite bene.
“Oggi – scriveva il sindaco nel programma elettorale di maggio 2014 – diventa non più procrastinabile, pena il perdurare dei ritardi, una nuova riflessione sulla promozione del turismo, della cultura, dell’arte e del sistema agroalimentare…”. A dodici mesi da quei propositi siamo ancora a riflettere. Musei ancora non collegati, lasciati chiusi in occasione di alcune grandi manifestazioni, e tante idee ancora confuse. È vero, si dirà, che c’è, grazie al coraggio di Mingarelli e la sua squadra, la Festa della scienza e Filosofia che attira tanti appassionati e potenziali turisti, che c’è la Quintana, che ci sono I Primi d’Italia e varie notti bianche, rosa, barocche, ma è altrettanto vero che il ruolo turistico di una città deve rendere appetibili i suoi gioielli tutto l’anno. E un’amministrazione attenta deve assicurare un coordinamento strategico per far viaggiare più speditamente la carrozza. Con un cocchiere che, all’occorrenza, sappia anche far assaggiare la frusta ai suoi cavalli.
“Il futuro è già qui”
Ma la carrozza Mismetti
Comincia a sbandare

ROBERTO DI MEO

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