papa Francesco

“Laudato si’. Sulla cura della casa comune”

La nuova Enciclica di papa Francesco

Chi, nella paura e nel panico di un’interrogazione, non ha mai studiato sul “Bignami”, ovvero su quei piccoli libretti che sintetizzavano in poche righe – e soprattutto in pochi minuti – capitoli e capitoli di lezioni? Il rischio che si corre in questi giorni dopo l’uscita della seconda Enciclica di Papa Francesco è la ricerca morbosa di trovare un “Bignami”, un compendio indolore e incolore, una sintesi che stuzzichi e soddisfi la curiosità, ma non dia fastidio a nessuno e, soprattutto, non ci faccia perdere tempo. Infatti, immediatamente, appena ci si affaccia in libreria o su internet e si scorge il “volume” di questa lettera, ci si spaventa. Iniziano i pruriti e si comincia ad escogitare un trucco per non sorbirsela tutta: introduzione, 6 capitoli, 246 paragrafi, circa 200 pagine a seconda delle edizioni, fanno veramente paura. E la paura genera generalmente tre reazioni: la paralisi, la fuga o la scaltrezza. In alcuni casi il coraggio di affrontare il “gigante”, come David con la fionda, le sue cinque pietre e un sacchetto di fiducia in Dio. Quest’ultima sorpresa di Papa Francesco è una lettera che veramente mette paura! Ti brucia nelle mani ed ogni riga ti mette in discussione. Vorresti scappare, chiudere, o voltare pagina, ma non puoi perché parla a te, parla di te, parla con te rivelandoti come solo la “verità rende liberi”. Parla all’intelligenza degli intelligenti, alle anime degli spirituali, ai cuori degli intrepidi, ai sensi degli emotivi! ok - enciclica papa laudato si - giovanni zampa3Mette paura per il coraggio con cui si rivolge al mondo, senza formalismi e mezze misure, con un’analisi lucida e ragionevole della realtà e delle possibilità. Mette paura per l’analitica e minuziosa critica all’umanità e alle sue derive, ma ancor più per l’incommensurabile e paradossale fiducia nell’uomo. Se per un attimo abbassi la testa di fronte all’evidenza di una crisi sconvolgente, poco dopo rialzi lo sguardo e ti rimbocchi le maniche per l’orgoglio di essere l’unico essere a cui Dio ha dato l’onore e l’onere di custodire il creato. Terrorizza perché vi respiri l’entusiasmo e lo spirito ecumenico del Concilio Vaticano II, dove tutto ciò che umano interessa la Chiesa e la scienza è un laboratorio di dialogo universale. Fa paura vedere per iscritto concetti che tutti pensiamo, ma a cui nessuno aveva mai dato la solennità di un’enciclica. Incute timore che da domenica si potrà, e si dovrà, parlare dall’ambone di anidride carbonica, di idrogeno, di acqua, di foreste, di territorio, di energie alternative, di alimentazione come finora abbiamo fatto con i demoni e i fantasmi. Politica, economia, finanza, multinazionali, banche, che il Papa “chiama per cognome” sono come quegli spiriti impuri che Gesù smascherava e cacciava dal cuore dei suoi contemporanei: Mammona, Beelzebul, Legione, Satana… Chiamare il nostro male per nome ci incute veramente timore. Ma ancor più nella lettera del Papa ciò che ci allarma è la buona notizia che esistono delle soluzioni praticabili, delle via d’uscita, delle vie praticabili e virtuose ormai inevitabili e irrinunciabili per tutti e per ciascuno, indipendentemente dal ceto sociale, dalla cultura, dal credo, dal sesso, dall’età, dalla regione geografica in cui si vive. Era meglio non sapere! Forse è meglio non leggersela, perché è veramente “un’enciclica da paura”. O puoi trovarti sempre un Bignami!

GIOVANNI ZAMPA

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