IMMAGINI FOLIGNO 130 ANNI GAZZETTA DI FOLIGNO

La festa della Gazzetta di Foligno

La Gazzetta di Foligno ha festeggiato i suoi primi 130 anni! Sabato 2 aprile, all’Istituto San Carlo, dove la Gazzetta non solo ha sede con la sua redazione ma è anche cresciuta, ha avuto luogo la festa: tante le autorità presenti, tanti i lettori affezionati e tanti anche i giovani, la nuova linfa vitale della Gazzetta.

Gli interventi
Moderata dal giornalista Roberto di Meo, la serata ha visto protagonisti più interlocutori, tutti pronti a rimarcare la longevità e la bellezza della nuova apertura alla città da parte della Gazzetta.

Rita Barbetti – Una ventata di gioventù
Ad aprire la serie di interventi è la vicesindaco Rita Barbetti che subito apprezza l’intuizione della Gazzetta di aprirsi ai giovani, un’intuizione definita “necessaria” per la città: “Al vedere i tanti ragazzi presenti questa sera, capisco che ancora una volta la Gazzetta è sulla strada giusta. Credo che abbiate portato una ventata di vigore nuovo, una ventata di gioventù, ragazzi: la Gazzetta ha saputo fare una volta in più il passo in avanti”.

Roberto Conticelli – Il giornale di una città trainante per la Regione
Interviene, quindi, il presidente dell’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria, Roberto Conticelli. Al ricordo di Renato Campana, cittadino e giornalista con “un grandissimo cuore, oltre che con un grandissimo talento”, scoppia l’applauso nella sala. È grazie a personalità simili che la Gazzetta si è imposta come uno “strumento per conoscere meglio la città di Foligno: ho capito che se una città ha una pubblicazione come la Gazzetta” – continua Conticelli – “non può che essere una città civile, una città importante, una città che ha fatto la storia di questa regione”.

Luca Barberini – Un buon auspicio per il futuro
Qualche battuta e un po’ di ironia sulle sue vicissitudini politiche introducono l’intervento dell’ex assessore Luca Barberini che ricorda, invece, l’importanza storica della sede della Gazzetta: “La Gazzetta è qui, nell’Istituto San Carlo, un Istituto che ha sempre segnato la storia della città e dove c’è sempre stato un associazionismo vivace, culturalmente libero e culturalmente indipendente, un associazionismo che ha sempre dato una spinta propulsiva all’innovazione e alla libertà nella nostra città”. Una spinta che continua tuttora: “Abbiamo 130 anni” – prosegue Barberini – “e non siamo più giovani, ma abbiamo davanti a noi un meraviglioso futuro rappresentato da questi giovani”.

Zanotti – Il timore di ferire le persone
La parola passa a Francesco Zanotti, presidente della Federazione Italiana Settimanali Cattolici che conta 192 giornali in tutta Italia, per un milione di copie vendute ogni settimana. La storia della Gazzetta si conferma, dunque, ben radicata sin dalle sue origini quando, nel 1886, l’allora Giornale di Foligno si prefiggeva l’obiettivo di una comunicazione piacevole e utile. “Non è cambiato nulla nella missione di questo giornale, nel nostro impegno a fare un giornale oggi. Se ogni volta che trattiamo una notizia pensiamo che ci sono delle persone dietro, noi trattiamo la notizia in maniera diversa perché trattare le persone significa trattare una materia diversa: in ciascuno di noi è stampato il volto di Dio e ognuno di noi è un dono. In noi deve essere stampato il sacro timore di sbagliare che non ci deve impedire di muoverci, ma ci deve far capire che trattiamo qualcosa di davvero importante. Noi dobbiamo essere i compagni di viaggio dei nostri lettori”.

Mons. Cesarini – I direttori che hanno fatto la Gazzetta
Sono tanti i direttori che si sono succeduti nei centotrenta anni della Gazzetta segnandone, non solo metaforicamente, la storia. Don Dante Cesarini ricorda la lunga esperienza dei direttori della Gazzetta di Foligno, dal fondatore, don Michele Faloci Pulignani, “un leone, che attaccava facilmente gli avversari politici e religiosi”, a don Germano Mancini che “molto si è dedicato alla Gazzetta e che capiva di dover parlare alla gente ed essere comprensibile”. Con loro, ricorda mons. Ernesto Caterini, “predicatore eccezionale”, che voleva si rendesse “la nostra catechesi più limpida e amabile”, don Celestino Bordoni “un esempio di chi è il giornalista, per dirla cioè con una battuta, di colui che dice con parole chiare ciò che non ha capito”, arrivando all’antifascista mons. Angelo Fongoli, al “bizantino” don Beniamino Forte, a mons. Luigi Faveri che “si sottomise al fascismo per salvare la Gazzetta”, fino a mons. Angelo Lanna, per due volte direttore, “sempre sincero, ma che venne combattuto perché non sembrava abbastanza conciliare”.

Presilla – Vogliamo lasciare le cose migliori di come le abbiamo trovate
La battuta passa, quindi, al direttore in carica della Gazzetta di Foligno, Enrico Presilla: “Sentiamo il peso e la responsabilità del passato, ma vogliamo lasciare le cose migliori di come le abbiamo trovate”. Ecco, allora, spiegate le novità della Gazzetta: senza stravolgimenti, si è passati a un “giornale più aperto, sferzante, che ha cercato nella redazione una maggiore sensibilità giornalistica, diventando, per quanto possibile, più coraggioso e lungimirante”. Novità che hanno confermato “lo spirito di servizio della Gazzetta” grazie a degli interventi strutturali nella sede stessa del giornale e a un nuovo progetto grafico, realizzato da Andrea Filippucci e Giulia Innocenzi, che “riassumesse le nostre ambizioni, coniugando l’eleganza estetica alla fruibilità pratica”. “Abbiamo voluto recuperare la storia grafica di questi 130 anni della Gazzetta” – spiega Filippucci – “per rileggerla in chiave moderna e rispondere alle nuove esigenze della comunicazione”.

L’onorevole Marina Sereni e il Cardinale Giuseppe Betori
A testimonianza di come la Gazzetta non abbia mai smesso di essere parte di una comunità, si aggiungono gli interventi di due folignati d’eccezione, l’onorevole Marina Sereni e il cardinale Giuseppe Betori, riportati dallo stesso direttore Enrico Presilla. “La Gazzetta di Foligno” – scrive l’onorevole – ha svolto in maniera puntuale quel ruolo di cronista della storia sociale della città, raccontando i piccoli e i grandi fatti che vi accadono, contribuendo così a quel riconoscimento di identità cittadina espresso chiaramente già nel titolo della testata”. Un pensiero ribadito dal card. Betori: “Il ruolo della stampa locale è essenziale per la vita di una comunità: non ci si può affidare nella comunicazione solo ai grandi mezzi così lontani dalla gente e spesso così vicini a poteri non ben identificati”.

I giovani del Gazzet-Teen – Un’opportunità irripetibile
Ed ecco, finalmente, la voce dei giovani che tanto si sono impegnati nella realizzazione del “Gazzet-Teen” che a fine maggio sarà di nuovo in edicola. “All’inizio di questo percorso eravamo incuriositi e in parte anche titubanti perché un nostro scritto non sarebbe stato letto solo da un professore o da una classe, ma dall’intera città”, raccontano i ragazzi. “Essere in contatto con un giornale di rilevanza cittadina, però, è stata un’opportunità irripetibile e utile anche per il nostro futuro. Ci ha dato la possibilità di sentirci grandi e di esprimere la nostra indole in una realtà totalmente nostra che ci ha dato grandissima soddisfazione e grandissima gioia”.

Una festa, dunque, che ha cercato di raccontare e rivivere i centotrenta anni della Gazzetta di Foligno, già Giornale di Foligno, attraverso i ricordi, le esperienze, le fatiche e l’entusiasmo dei tanti folignati che per essa si sono spesi. Un settimanale la cui storia, come ha ricordato in conclusione il Vescovo, mons. Gualtiero Sigismondi, “si identifica con quella della nostra città, che la Gazzetta non si limita a raccontare, ma che contribuisce a scrivere”. Un settimanale che ha colto il segreto di saper “vivere nel dialogo, guardando con gli occhi del Vangelo ai fatti di ogni giorno e parlando agli uomini di ogni tempo”. Un settimanale “perfettamente cattolico ed eminentemente cittadino”.

ANNAMARIA BARTOLINI

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