RICCI IN COMPENDIO250

“Ricci in compendio – disegni e sculture”

L’artista folignate Pietro Ricci in mostra alla Rocca di Gualdo Cattaneo

Nel suggestivo scenario della Rocca di Gualdo Cattaneo, lo scorso 2 aprile si è inaugurata la personale dell’artista folignate Pietro Ricci dal titolo “Ricci in compendio – disegni e sculture”. L’artista, dopo una fortuita visita alla fortezza di fine ‘400, rimase affascinato dalla sua imponenza e dalla sua storia costellata di guerre, di importanti personaggi e artisti da Niccolò di Liberatore detto l’Alunno a Galileo Galilei. È proprio da una citazione del grande scienziato che, di passaggio a Gualdo Cattaneo, disse riguardo alla Rocca “è un piccolo compendio dell’universo”, che nasce l’ispirazione per il titolo di questa mostra.

In occasione dell’inaugurazione, ho avuto modo di porgere alcune domande all’artista.

RICCI IN COMPENDIOPerché ha scelto proprio la Rocca di Gualdo Cattaneo per ospitare la sua mostra?
“Perché no? La Rocca è un luogo storicamente affascinante per le storie e le persone che vi hanno avuto a che fare. Dopo averne appreso la storia a seguito della visita guidata e aver saputo che proprio qui soggiornò Galilei, mi sono finalmente convinto. Sono rimasto incuriosito dalla storia di Nelda, il fantasma della Rocca, la giovane ragazza di cui si tramanda la leggenda. Questo binomio è stato fatale! Devo ammettere anche che ho provato piacere nel realizzare qualcosa in un luogo che è di attrazione solo in alcuni periodi dell’anno ma nel quale questa vita animata la si percepisce anche nel resto dell’anno e quindi anche nella Rocca. In più la vista dalla terrazza panoramica è mozzafiato”.

Come nascono le opere che ha scelto di esporre? Ne ha realizzata qualcuna ad hoc per l’occasione?
“Anche più di una. In un luogo così evocativo nasce la necessità di creare nuove opere apposta per questo posto, opere che mi sono state ispirate dalla storia che riecheggia fortemente tra queste mura. Inoltre devo dire che alcune opere realizzate in precedenza trovano qui la loro giusta collocazione”.

Come riesce a conciliare storia e modernità?
“Il nesso esiste già. Sta a noi saperlo cogliere e mostrare, talvolta adattandolo. Tutto è trasformato e nulla si perde. Si può essere moderni riuscendo ad elaborare la storia e riproporla in modo evocativo. Noi non siamo altro che il frutto di quella storia, e quella esperienza e quel bagaglio è parte di noi. Inoltre, penso che l’arte è anche ironia, è un’arma, è dissacrante, e soprattutto è libera”.

Ora le faccio una domanda da gualdese: conosce il legame stretto che intercorre tra Gualdo Cattaneo e Foligno?
“Devo ammettere di no. Ma a mia discolpa credo che nessun folignate, se non pochi, sappia di questa relazione”.

Da curatrice della mostra, ciò che mi ha spinto a decidere di organizzare a Gualdo Cattaneo la personale di Pietro Ricci è anche l’intento di riproporre questo forte legame che unisce da secoli la città di Foligno al castello di Gualdo Cattaneo, un legame di cui si è perso il ricordo tra le polverose carte degli archivi e la memoria fallace delle persone, un legame fatto di guerre, alleanze, contratti, fino ad arrivare ai giorni nostri, a quando il Dio Marte, perno della Giostra della Quintana, da Gualdo fu portato via, per sempre.
Nelle sue opere, spesso pervase di ironia, talvolta anche malinconica, Pietro Ricci pone la lente di ingrandimento su alcuni dettagli, semplici particolari, che fungono invece da perno attorno al quale ruota l’intero sistema, la chiave per comprendere e apprezzare appieno ciò che a un primo sguardo potrà sembrare solo un groviglio di linee e fili. Camminando per le stanze della Rocca, non dovremmo sorprenderci se vedremo miscelarsi la realtà quotidiana con la realtà onirica che appartiene all’immaginazione di Pietro, ma in fondo anche un po’ alla nostra.  Un connubio che potrebbe sembrare azzardato, quello tra una fortezza della fine del Quattrocento e le surreali opere di una artista contemporaneo, ma che a mio parere saprà invece valorizzare sia il contenitore sia il contenuto.

Grazie a Pietro che ha saputo comprendere l’unicità di questo luogo.

La mostra è a cura della sottoscritta. L’accompagnamento alla visione delle opere è affidato ai testi di Giovanni Agostinelli. La mostra è il frutto della collaborazione tra la Pro Loco di Gualdo Cattaneo e il Comune di Gualdo Cattaneo. Un personale ringraziamento lo rivolgo allo staff della Rocca e a Matteo Eli per la parte grafica. La mostra sarà visitabile tutti i week-end fino al 3 luglio. Per ulteriori informazioni: inforocca@libero.it.

SARA TRIONETTI

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