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Settimana politica

Mismetti accerchiato a sinistra come a destra

Il Sindaco non vive un periodo facile. A stento è riuscito a farsi votare i bilanci consuntivo e di previsione e a far passare l’assestamento del bilancio 2016, con un accantonamento di 500 mila euro per la perdita d’esercizio 2015 di FILS. Ma non è riuscito a far discutere in Consiglio una sua mozione da “consigliere” sul futuro dell’area ex-Zuccherificio. Questo per le assenze di Ciancaleoni – ancora sfiduciato dalla segreteria socialista -, Finamonti, Schiarea e Trombettoni e per le opposizioni che hanno colto l’occasione per sfilarsi. Elisabetta Piccolotti ed Elio Graziosi, invece, avevano assicurato il numero legale almeno per le pratiche contabili. Si ripete così la storia degli ultimi Consigli comunali.

Si riparla di “appetiti” e di “mercanteggiare cariche”

Elisabetta Piccolotti è divenuta la più grande oppositrice di Mismetti, da sinistra, criticando duramente una coalizione mantenuta in piedi da interessi e “asfissiata dalla volontà di mercanteggiare cariche e postazioni”. Piccolotti incalza Mismetti: “È la terza volta che il Sindaco minaccia le dimissioni a causa dei conflitti nella maggioranza”; si dimetta – auspica l’esponente di Sinistra italiana – e ci liberi dagli appetiti e “dalla palude politica e amministrativa” in cui Foligno affoga sempre di più.

Quintana: meno spese (Comune in arretrato sui contributi)

Il bilancio 2015 dell’Ente Giostra si chiude in attivo per 1.401 euro, a fronte di una riduzione di costi per attività istituzionali per 114.000 (-29%) e in totale per 178.000 (il 19% dell’ammontare del bilancio 2014). Di contro anche le entrate sono diminuite: se si escludono maggiori incassi delle due giostre per 23.000 euro, ci sono stati minori contributi di Enti pubblici e soggetti istituzionali (-20.000) e una diminuzione della raccolta pubblicitaria (-57.000), anche se il 2014 aveva beneficiato di introiti straordinari finalizzati. Il Consiglio direttivo ha dovuto adeguarsi con il contenimento dei costi: “il mandato – si legge nella relazione allegata al bilancio – ha determinato la unanime condivisione della necessità di un cambio di rotta della gestione, a causa della crisi economica dirompente che ovviamente ha fatto sentire i suoi effetti sulla Quintana. La gestione è stata quindi impostata su un criterio di massima rigorosità, cercando di rispettare al massimo i limiti di spesa dettati dal bilancio preventivo approvato”. A “stringere la cinghia” del portafoglio sono stati chiamati anche i rioni, i cui contributi si sono ridotti a 20.000 euro cadauno dai 25.000 precedenti. Ridotti di 75.000 euro anche i debiti verso i fornitori. I debiti finanziari al 31 dicembre 2015 sono notevoli: il residuo capitale dei mutui ammonta a 1.352.000 euro, l’esposizione verso banche a breve è aumentata di 64.000 tra diminuzione di disponibilità proprie e aumento dei debiti a breve, a causa del pagamento delle rate dei mutui. I Revisori dei Conti Di Cesare, Pisello e Arcangeli rilevano che il Comune ha contributi arretrati da saldare per 190.000 euro (50.000 per il 2015 e 140.000 per anni pregressi), mentre il contributo per le due giostre di 145.000 euro è stato pagato. La stima del patrimonio immobiliare e mobiliare, certificata da perizia interna, è accettabile, con 2.775.000 euro. Si ripete, invece, il rilievo di non aver considerato e allegato al bilancio preventivo e consuntivo alcun indirizzo dello stesso Collegio Sindacale.

Integrazione ospedali Foligno-Spoleto

Mentre Spoleto ha nominato tre medici, Enzo Ercolani, Alessandro Laureti e Antonella Esposito, per relazionare sulla situazione del nosocomio spoletino e formulare proposte, il Sindaco di Foligno spiega a Radio Gente Umbra che è prioritario che ASL 2 e Regione Umbria elaborino una proposta sulla quale i due Comuni si confronteranno. L’intenzione di Mismetti è quella di discutere su “un unico presidio su due sedi”, integrando i servizi ed evitando il più possibile doppioni, mettendo in sinergia tutte le opportunità. Da tempo Spoleto reclama maggiore autonomia del “San Matteo” e critica la centralità del “San Giovanni Battista” per maggior presenza di apparecchiature tecnologiche e qualificazione delle professionalità sanitarie. A Foligno ci sono dubbi sul futuro dell’Ospedale, dove verranno a mancare per pensionamento proprio alcune di queste professionalità, ma comuni ai due ospedali sono delle criticità segnalate da cittadini, comitati, sindacati e medici, come la scarsità di infermieri che ripetono i turni con numerose ferie da fruire, i pronti soccorsi “assaltati” e affollati per patologie e interventi non necessari, liste di attesa oltre norma che dirottano pazienti in studi medici privati, ricoveri in reparti di passaggio per mancanza di posti letto, assistenza domiciliare da potenziare, lungo-degenti costosi sia per il sistema sia per i loro cari.

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