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Ex-zuccherificio, il sindaco chiede al Consiglio …di impegnare il sindaco

Il Consiglio Comunale, in merito alla vexata quaestio “ex zuccherificio”, ha dato mandato ad un gruppo di lavoro politico di avviare un confronto con tutti i proprietari dell’area interessata, onde favorire un accordo tra le parti, in grado di soddisfare sia le esigenze pubbliche, sia quelle private.

All’esito dei vari incontri Coop Centro Italia ha ribadito che la superficie commerciale di vendita, (con esclusione di magazzini ok - Ex Zuccherificio Gazzetta 2 correttoe spazi strumentali) non può essere inferiore a quanto già autorizzato dagli uffici comunali; ha chiesto altresì la proroga, in attesa della variante, delle concessioni e delle autorizzazioni concesse, l’indicazione della superficie massima del Parco delle Scienze in 7.000 mq e l’impegno dell’Ente a farsi carico, pro-quota, dei costi di gestione e di quelli per le opere infrastrutturali, con l’obbligo di rinuncia, a carico di tutte le parti, dei contenziosi pendenti.

Il Gruppo Gabrielli ha inviato una nota limitandosi a sostenere “che l’unica soluzione praticabile è la permanenza nell’attuale sito, previa ristrutturazione dell’immobile -peraltro senza pregiudizio del contenzioso pendente-”.

La mozione a firma Mismetti, nell’accettare che “Il Tigre” mantenga l’attuale ubicazione, vanifica le finalità perseguite dal PRG: una pianificazione urbanistica rivolta soprattutto alla riqualificazione ambientale, e per tale motivo sono state assegnate a tali aree superfici superiori rispetto alle zone contermini (ex relazione PRG ‘97).

Infatti l’allontanamento del centro commerciale dalle mura e dalla torre dell’Osservatorio, la demolizione dei manufatti e la sistemazione a verde delle aree così liberate, in continuità con il Parco fluviale del Topino, insieme al recupero degli edifici più significativi dell’opificio antico, sono state ritenute dagli urbanisti del Comune condizioni indispensabili per un’effettiva riqualificazione di quella parte della città (sentenza n. 389/2002 TAR Umbria).

L’atto che il Consiglio dovrebbe approvare, peraltro volutamente ambiguo e che sostanzialmente ripropone la mozione già presentata e poi ritirata dal Sindaco, presenta palesi incongruenze.

Non occorre essere esperti giuristi per notare che il destinatario dell’atto è anche il proponente dello stesso: il Sindaco Mismetti propone al Consiglio di approvare una mozione che impegni il Sindaco Mismetti (ovvero se stesso) ad adottare una variante al PRG, che peraltro “annulla” le scelte di riqualificazione ambientale volute dall’Assessore all’urbanistica Mismetti, scelte che il “trentennale” Mismetti, nei vari ruoli di governo, ha difeso in numerosi giudizi, tuttora pendenti, con oneri a carico della collettività.

Alla luce del documento tutte le decisioni urbanistiche, relative al “campus”, adottate dalle amministrazioni che si sono susseguite dal 1997, sono ora considerate radicalmente sbagliate. Per dignità politica Mismetti, fautore di quelle scelte ritenute strategiche, dovrebbe rassegnare le proprie dimissioni, senza farsesche pantomime.

Non solo: con la proposta si vincola l’area a destinazione pubblica (extra s.u.c.) alla realizzazione del Parco della Scienza senza un preventivo piano economico-finanziario in ordine alla realizzabilità dell’opera e alla sostenibilità della futura gestione (circa € 2 milioni/anno), mentre non è stato in alcun modo approfondita la possibilità di revisionare, seppur parzialmente, la viabilità e la mobilità della zona, particolarmente popolosa e delicata.

STEFANIA FILIPPONI

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