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Settimana politica

Minoranza: discutere in Consiglio del futuro di Fils

La minoranza ha chiesto la convocazione del Consiglio comunale per discutere di Fils, dopo che i Democratici hanno disertato la riunione dei capigruppo alla presenza del Sindaco. Ma i Democratici non sono proprio silenti. Sul piano industriale si registra infatti l’assenso di Patrizia Epifani, segretaria cittadina del Partito Democratico, che apprezza le considerazioni redatte dallo studio tributario Giuseppe Ferranti. “Tramite consistenti interventi strategici di risanamento e di ricapitalizzazione – scrive Epifani -, la società in liquidazione potrà avere un nuovo ruolo e tornare a crescere e assumere. Una ricapitalizzazione che deve andare di pari passo con un impegno delle sigle sindacali e dei lavoratori tutti, poiché nessun Piano di risanamento funziona senza la condivisione di tutti gli attori interessati”.

Il piano Ferranti

Così conclude la relazione lo studio folignate sul piano industriale commissionato dal socio Comune: “La strategia di risanamento di Fils, più che l’incremento del fatturato attraverso commesse da altri settori, dovrà necessariamente privilegiare il contenimento e la riduzione dei costi”. Al 30 settembre scorso Ferranti ha calcolato una presumibile perdita d’esercizio di 334.456 euro e registrato le seguenti aree critiche: tasse e imposte arretrate, Irpef dipendenti, Irap e Iva per 401.367 euro, debiti diversi tra cui rateizzazioni Equitalia per 815.562, debiti verso banche per passività con scadenza entro 12 mesi per 244.927, debiti verso banche per passività con scadenza oltre 12 mesi per 1.216.678, debiti verso Comune di Foligno per 1.147.650, perdite al 30 settembre 2016 per 334.456, perdite portate a nuovo per 500.777. Ferranti propone alcuni interventi: riduzione del costo del personale con cambiamento del contratto per 64.096 euro, rinuncia a ferie e permessi maturati e non goduti al 31 dicembre 2016 con risparmio di 100.000, assunzione di 4 dipendenti a tempo indeterminato con qualifica di operaio per un costo annuo di 106.624, incremento delle ore a disposizione della società da 36 a 40 settimanali, ricollocamento di 2 dipendenti ad altra società a partecipazione pubblica o ente pubblico, rinuncia dei sindacati al 100% dei crediti vantati per trattenute sindacali al 31 dicembre 2016 con un risparmio di 25.000 euro. Ma questi sono interventi palliativi: quello più necessario, per Ferranti, è una ricapitalizzazione non inferiore al 1.200.000 euro, che deve pagare il Comune di Foligno. Per coprire le perdite, serve ricostituire un’adeguata liquidità, con la potenziale minusvalenza civilistica derivante dall’ipotetica cessione dell’immobile di Viale IV Novembre, sede della Vus. Ma chi comprerà tale immobile dopo che le aste sono andate deserte? Se lo comprerà la stessa Vus allora i contribuenti folignati lo pagheranno due volte. L’eventuale cessione porterebbe, secondo i calcoli del Ferranti, a minori costi di gestione per 12.000 euro e minori ammortamenti per 23.000, ma anche a diminuzione di incassi per affitti per 54.310. Se così fosse si interverrà, Ferranti ipotizza, con miglioramento dei conti, possibili distribuzioni di premi di produttività o riconoscimenti di superminimi in busta paga e la rinuncia di ricollocare almeno 2 dipendenti in altra partecipata o ente pubblico.

Uscirà indenne Mismetti dalla questione Fils?

Il Sindaco è preoccupato dalla situazione della partecipata. Non è scritto che riuscirà a ottenere il voto favorevole di tutti i consiglieri comunali del suo partito sul piano industriale di Fils. A Ciancaleoni e Trombettoni potrebbero infatti accodarsi altri colleghi, che non sono convinti di dare altri danari alla società per cercare di salvare il salvabile, iniziando dai posti di lavoro. Votare a favore significherebbe sì sostenere la Giunta per altri due anni, ma soprattutto accollarsi delle belle responsabilità. Perché la situazione finanziaria di Fils è al collasso. Perché Impegno Civile ha già esposto il caso alla Corte dei Conti, chiedendo se si possano ipotizzare danni erariali. Perché i consiglieri di 5Stelle intendono presentarne uno sulla negligenza dell’amministrazione, che in assoluto disprezzo delle risorse pubbliche si è limitata a cambiare gli amministratori della società, senza “preoccuparsi della voragine debitoria che si stava creando”. In riferimento alle aree critiche scoperte dal Ferranti, appaiono in ogni caso gravi i mancati versamenti delle imposte e tasse da parte di Fils, controllata però da un Ente pubblico.

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