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La libertà non ha pizzo. Quando l’antiracket si fa social

Da Foligno una “Social App” per favorire i prodotti no pizzo. A fine mese la presentazione all’Assemblea Nazionale di Libera

Ci sono esseri umani – per dirla con Mengoni – che hanno il coraggio di essere umani, uomini che con la propria presenza riempiono una stanza. Uno di questi è Tiberio Bentivoglio, l’imprenditore reggino e testimone di mafia che da 23 anni combatte contro il pizzo. Qualcuno lo ha definito per la sua lotta “un coltivatore di ghiande” perché mentre chi pianta una vite lo fa per se stesso, “chi pianta una ghianda lo fa per gli altri”. Furti indebiti, attentati alla sua “Sanitaria Sant’Elia” e sei colpi di pistola non hanno arrestato quello che Tiberio chiama “il suo calvario”, sebbene l’assenza istituzionale faccia sentire il suo peso su un fatturato già in declino. Nasce così lo sposalizio tra “Blu di Metilene” – il progetto messo allo studio da Libera Foligno per sostenere chi crede nella Giustizia – e Social App, l’applicazione messa a punto dal folignate Andrea Baldoni (nella foto) e pensata per integrare l’e-commerce nel mondo social. Andrea Baldoni sSì perché se la comunità reggina fatica a stringersi attorno a Tiberio, Blu di Metilene – in chimica un composto che cambia colore all’acqua con poche gocce – decide di puntare sugli internauti. E se per fare acquisti per sostenere Tiberio (il ricco catalogo offre da articoli per la prima infanzia a prodotti elettromedicali) è sufficiente un like alla “Sanitaria Sant’Elia”, per chi non può aprire il portafogli la App propone di agganciare, seguendo un semplice video tutorial, il proprio profilo a quello della Sanitaria. Un meccanismo innovativo – assicura Baldoni – che moltiplica in maniera esponenziale la visibilità dei prodotti no pizzo, visualizzabili, in questo modo, anche dai propri amici. E per chi teme che il proprio profilo possa essere inondato dai post – rassicura – è possibile sceglierne in maniera intelligente la cadenza temporale. Una storia nella storia quella di Andrea, social media manager che ha abbandonato la certezza della carriera milanese per spendersi a Foligno fino all’avventura – occorsa provvidenzialmente – con il Coworking, la creazione di Social App e il progetto con Libera. Un’altra dimostrazione – per dirla con Papa Francesco – che “vivere fino in fondo ciò che è umano e introdursi nel cuore delle sfide migliora noi stessi e feconda la città”. E se a quasi 4 mesi dal lancio del progetto il numero di profili che ha agganciato la pagina della Sanitaria non è completamente tracciabile, le prime ordinazioni online – fa sapere Libera Foligno – sembrano essere arrivate proprio dal Centro del Mondo, mentre è attesissima per il 26 giugno la presentazione dell’App all’Assemblea Nazionale di Libera, affinché ogni presidio locale – questo l’auspicio – adotti un imprenditore anti-pizzo e i suoi prodotti via Social App. Come dire: Tana Libera tutti.

FRANCESCA BRUFANI

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