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Ma le scuole sono sicure?

Con queste parole il 12 marzo 2014 l’ex assessore ai lavori pubblici Salvatore Stella dichiarava: “Un primato folignate, tutte le scuole infanzia-materne interamente certificate, Foligno ha tutte le carte in regola e gran parte del lavoro è stato effettuato nell’ambito della ricostruzione post-sismica del ‘97”.

Parole che pesano come un macigno sulle spalle del sindaco Mismetti, che sarà costretto a smentirle dichiarando che su 37 plessi scolastici di proprietà comunale solo 13 detengono i certificati di vulnerabilità e 21 hanno riscontrato problemi a seguito del terremoto, con la corsa ai controlli e nel panico generato dalla carenza di informazioni da parte dell’amministrazione, iniziando così la protesta dei genitori che decidono di farsi un proprio comitato per avere risposte sulla sicurezza degli edifici.

La prima commissione utile per discutere della sicurezza degli edifici scolastici si avrà solo il 28 novembre a Sala Pio La Torre a circa un mese di distanza, presente anche il comitato dei genitori.

In qualità di consigliere comunale M5S, ho chiesto delucidazioni al dirigente ai lavori pubblici e all’assessore ai lavori pubblici Graziano Angeli, che hanno affermato che su 37 plessi scolastici 13 sono stati certificati , 11 sono stati adeguati sismicamente e i 13 rimanenti sono sok - Ma le scuole sono sicure_tati costruiti dopo il 1982, quindi dal punto di vista normativo non necessitavano di tale certificato.

Tuttavia, sono escluse da tale obbligo soltanto le opere costruite o adeguate ai sensi delle norme sismiche emanate successivamente al 1984 e a condizione che siano situate in zone per cui la classificazione sismica non risulti più severa rispetto a quando progettate o adeguate, ma la classificazione per Foligno è cambiata nel 2003.

Ma ancora quali soluzioni ci sono oggi? Gli interventi obbligati da parte dell’amministrazione ripristineranno la situazione degli edifici a quella prima del 30 ottobre?

Queste domande purtroppo attendono ancora una risposta.

Questa città nel 1997 è stata vittima di un terremoto importante, al quale ha fatto seguito una ricostruzione in cui la somma concessa per i lavori di ripristino per i danni alle opere pubbliche è stata pari a 20.199.357 euro. Una ricostruzione ritenuta eccellente, fino agli avvenimenti di oggi, in cui l’attuale sindaco seguì in prima persona tutto l’iter essendo all’epoca assessore all’urbanistica, poi vicesindaco e sindaco.

Se non i soldi, cosa è mancato per farci trovare in questa situazione di incertezza e rabbia?

A nostro avviso, è mancata una vera visione strategica per Foligno, che a soli 20 anni di distanza doveva essere pronta a fronteggiare una nuova emergenza, a maggior ragione sugli edifici pubblici di interesse strategico, come le scuole!

Nel 2014 presentammo una mozione per richiedere “ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico per gli edifici scolastici” grazie ai fondi dell’8×1000; a seguito della scossa del 30 ottobre ancora una volta non ci siamo tirati indietro cercando soluzioni immediate, proponendo la dislocazione delle scuole più danneggiate in immobili antisismici momentaneamente in disuso, e ancora una soluzione a lungo termine, come quella di creare 4 poli per i servizi primari (scuole e non solo) con strutture innovative e immediatamente fruibili a seguito di altre scosse.

Senza dubbio oggi quello ci interessa è la sicurezza dei nostri ragazzi, chiedendo però ai responsabili di ammettere con umiltà gli errori del passato e soprattutto chiedendo la condivisione delle scelte future con tutti i folignati.

Augurandoci che questa emergenza diventi solo un brutto ricordo.


Valentina Ferrari, Consigliere Comunale Movimento 5 stelle

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