meridiano d'europa - Copia

DA FOLIGNO A CALAIS, SEDICI STUDENTI DELLO SCARPELLINI ALLA SCOPERTA DI UNA NUOVA CITTADINANZA EUROPEA

E’ stato il viaggio, l’incontro, l’ascolto a far scattare in loro, quattrodici sedicenni dell’Istituto Tecnico Economico ‘F. Scarpellini’, la consapevolezza che ‘europeo’ non è solo un aggettivo. Essere europei significa piuttosto partecipare di una stessa idea, un sogno che è una bandiera con dodici stelle dorate in campo blu. Loro, gli alunni delle classi III C e III D, accompagnati dalla professoressa Giacinta Marinelli, l’hanno vista davvero l’Europa dei muri e del filo spinato. Non c’erano all’epoca del muro di Berlino e non erano nati nemmeno quando quel muro, filosovietico, è stato picconato dalla democrazia, entrata in Germania per un pertugio, una breccia in quel cemento, armato sì, ma d’odio e intolleranza. Non c’erano Laura, Massimiliano, Francesca. Eppure, ventotto anni  dopo, di muro ne hanno visto un altro. A Calais, dal 6 all’11 maggio, hanno guardato in faccia la paura, gli occhi sbarrati sull’oltre, stanchi, che annaspano al di là di una recinzione alta quattro metri. Sono arrivati alla Jungla, o meglio in quella che è stata fino a una manciata di mesi fa la più grande bidonville d’Europa, lì dove tende e baracche hanno accolto le speranze di oltre diecimila migranti, il settanta per cento dei quali provenienti dal Sudan e dall’Afghanistan. Nell’ex campo profughi, smantellato dal governo francese, di muro ne hanno visto un altro, il Great Wall, costato alla Gran Bretagna quasi tre milioni di euro, eretto in tre mesi per fermare gli attraversamenti dei profughi lungo il Canale della Manica. Prima, ventiquattr’ore prima, i giovani folignati avevano raggiunto Bruxelles, al numero civico 60 di rue Wiertz, per visitare il Parlamentarium, il centro didattico-espositivo del Parlamento europeo dove attraverso display multimediali interattivi avevano ripercorso il cammino dell’integrazione europea. “Un’opportunità di conoscenza unica, vera,  profondamente vera, che più di tante parole lascerà un segno nella mente e nella coscienza di questi giovani studenti che, ci auguriamo – ha dichiarato la dirigente dell’Ite ‘Scarpellini’ Giovanna Carnevali –  possano dare un contributo alla costruzione di un’Europa dei cittadini, interprete nel mondo di una cultura di rispetto e di pace”. L’esperienza, che si inserisce nell’ambito del Progetto ‘Il Meridiano d’Europa’, giunto alla sua terza edizione e organizzato dalla rete WeCare e Acmos, dal titolo significativo ‘Which Europa’, è stata possibile grazie all’iniziativa ‘Cittadini del Mondo’ promossa dalla Diocesi di Foligno e all’impegno di Emanuele Bellucci, Ado Alili, Beatrice Castellani e Nicola Epifani, quattro giovani laureati e laureandi folignati che hanno provveduto all’organizzazione dell’evento. Insieme alla delegazione folignate erano presenti 250 studenti, provenienti da 15 scuole d’Italia, tra Torino, Verbania, Novara, Sarzana, Bologna, Firenze, Trieste, Roma e Parma, che, dopo un lavoro di preparazione di mesi, hanno deciso di partire, raggiungendo, in prima battuta, il Centro Fenoglio, gestito dalla Croce Rossa Italiana per la prima accoglienza dei richiedenti asilo. Hanno voluto sperimentare di persona la fragilità di questa giovane Europa, divisa tra sognatori e burocrati, in bilico su un perenne precipizio economico. E da lì, dal cuore di questo continente diviso, i giovani folignati hanno scoperto che ‘europeo’ non è solo un aggettivo.

ALESSANDRA CRISTOFANI

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