download - Copia

Il cerchio magico

Camminatore erudito, vagamente reazionario, irregolare del pensiero che non s’accontenta del suo tempo. Manifesta la concretezza di un conservatore curioso attaccato sì alla tradizione, ma che pratica la disubbidienza. L’ho sentito sollevarsi tante volte contro le egemonie della contemporaneità, come nessuno nella democratica Foligno ha l’audacia di fare. Lo incontro mentre fa sconsolato ritorno da Piazza dell’Erba. Ha una busta di verdure in una mano e nell’altra la coppa di Di Biagio accanto ad un cartoccio di fagioli di Cave. Non faccio in tempo a schivarlo che mi pianta un sermone sulle collette premiscelate a base di sabbia e calce idrata che hanno cancellato gli intonaci del centro; poi se la prende con i coppi perugini sostituiti a quelli pontifici e, infine, con la scomparsa dei sanpietrini: “Giovà, non si trovano più i selciaroli di una volta”. Gli rispondo che anche se si trovassero farebbero la fame, vista la concorrenza della pietra indiana. Sorride amaramente mostrandomi gli occhi inferociti. Vorrebbe dirmene tante ma dubita della mia contemporanea capacità di comprendere, conoscere e dissentire. Gli ricordo che tra poco ci saranno le elezioni comunali e lui mi risponde che non cambierà nulla perché la genia più sgradevole è quella degli intellettuali ammanicati con il potere, che si ostinano a credere di essere dalla parte del giusto. Poi, all’improvviso, mi domanda: “Sai dove lo vendono a Foligno il pane del mulino Buccilli?”. E il cerchio magico si chiude.

GIOVANNI PICUTI

0 shares

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Skip to content