ok - Massimo Pannuzzi 17 dicembre 20194

“La bontà è contagiosa”. Conosciamo Massimo Pannuzzi, il barbiere di chi non ha nulla

Chi come me, da anni, ha il piacere di conoscere Massimo (Pannuzzi n.d.r.), sa benissimo che vulcano di idee sia. Oltre alle indubbie capacità professionali, ne ho sempre apprezzato la sensibilità e disponibilità a contribuire agli eventi del territorio insieme agli amici e colleghi Antonio e Simone. Tuttavia, questa volta, è riuscito a spiazzarmi. Nonostante gli anni di amicizia, le lunghe chiacchierate e anche tante risate tra un discorso serio e l’altro, è riuscito a lasciarmi senza parole.

Massimè, tanto di cappello. “Ma no, che tanto di cappello; è il minimo che si possa e debba fare per chi è in difficoltà. Non solo materiale ma anche emozionale. Non voglio parlare di Massimo ma raccontare quel qualcosa che ti scatta dentro e fa aiutare gli altri”.

Non lo interrompo; ha gli occhi che brillano e non è giusto intromettersi. “Affrontare una dura realtà tutti i giorni, senza lavoro e dovendo ricorrere agli Enti di assistenza per mettere sotto i denti un boccone, può sfiancare anche la persona più tenace, più temprata alle difficoltà della vita. Un aspetto gradevole, non vedersi brutti e trasandati, può sicuramente farti sentire un po’ meglio e affrontare le asperità quotidiane con uno stato d’animo migliore, riappropriandosi della propria dignità. Così ho deciso di proporre il progetto alla Curia che, immediatamente ed entusiasticamente, mi ha dato la disponibilità di un locale”.

Massimo ci sta illustrando la sua nuova esperienza, totalmente gratuita, consistente nel curare l’acconciatura di persone indigenti in collaborazione con la Caritas Diocesana. “Aiutare chi ha bisogno, qualsiasi necessità sia, mi fa sentire bene. Non mi sento uno bravo o che ha fatto il proprio dovere perché va fatto; mi fa stare bene con me stesso, con gli altri, con la vita. Sono convinto di ricevere più che di dare; mi sento bello dentro, forte. Come quando dono il sangue; anzi, colgo l’occasione per invitare tutti a donare”.

Mettere gli altri davanti a se stessi o la propria persona a disposizione di chi è in difficoltà, oggi, purtroppo, non è così comune. Ma, una volta lanciato il sasso nello stagno, l’acqua si muove. “Quando la notizia è uscita sui social sono stato contattato, immediatamente, da due persone che mi hanno offerto la loro collaborazione nel rispettivo settore professionale; acconciature e ristorazione. A volte, pur volendo dare una mano, non si sa come farlo. Ecco, se posso fungere da punto di riferimento, sono contento e a disposizione. Basta iniziare e poi le cose vengono da sole. La bontà è contagiosa. Voglio raccontarti un episodio che mi ha davvero commosso. Un giorno, una persona alla quale ho curato un paio di volte l’immagine, è venuta chiedendomi un appuntamento al salone; vieni quando vuoi gli ho detto, non ci sono problemi. Sai qual era la condizione per venire qua? Pagare. Aveva guadagnato qualcosina e si sentiva in dovere di sdebitarsi. Ovviamente non ho accettato il compenso, ci mancherebbe altro, ma pensa che cosa straordinaria; vedendosi presentabile, si è attivato, si è rimesso in moto nel mondo del lavoro, affrontando le avversità in qualsiasi modo pur di ricambiare una gentilezza. L’animo umano non è brutto, a volte è soltanto inaridito. Basta solo annaffiarlo, anche e soprattutto con quel poco che a noi non costa nulla”.

Prima di lasciare Massimo al suo lavoro voglio, questa volta, fargli una domanda; cosa stai progettando per l’immediato futuro? “Ne parleremo presto, ho un sacco di idee”. Come sempre, un vulcano in continua eruzione.

GIANLUCA PARADISO

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