elijah-o-donnell-t8T_yUgCKSM-unsplash

Giornali in crisi, Foligno fuori dal circuito dell’informazione

Il 2 luglio 2013 falliva il centro stampa Galeati Perugia Industrie Grafiche Srl di Trevi con 20 dipendenti. L’unico centro stampa di tutta la regione, che serviva Corriere dell’Umbria e Giornale dell’Umbria: uno dei sintomi della grave malattia dell’editoria regionale, che oggi culmina con la crisi del Corriere dell’Umbria.

Il 17 maggio 2016 fu la volta del Giornale dell’Umbria. Una fine raggiunta 5 mesi dopo il repentino cambio di proprietà: dall’ eugubino Carlo Colaiacovo (imprenditore del settore del cemento) alla Gifer di Giuseppe Incarnato. Stipendi non pagati, iniziative editoriali di dubbia credibilità (con ‘Trova l’errore’ il direttore Giuseppe Camilloni proponeva il giornale gratis a chi scovasse i refusi del medesimo); poi l’offerta ai dipendenti di ‘fittare’ loro la testata e infine un fallimento che distrusse un’intera generazione di professionisti: a rimanere senza lavoro 27 dipendenti tra giornalisti e poligrafici, oltre a una decina di collaboratori. 

Foligno perse la redazione del Giornale dell’Umbria quasi contemporaneamente a quella di TRG, Tele Radio Gubbio, emittente anch’essa di proprietà della famiglia Colaiacovo. La redazione – condivisa in via Rosselli con il giornale – aveva aperto a Foligno nel 2006, per essere chiusa nel 2016; nel 2017 il licenziamento di sei persone.

Negli anni a lasciare Foligno sono state anche le redazioni cittadine dei grandi giornali: quella in via Cairoli de Il Messaggero fu la prima, era il febbraio del 2008; gli uffici di corrispondenza de La Nazione al quadrivio si svuotarono ad agosto 2016; ultima a scomparire la redazione del Corriere dell’Umbria, chiusa a febbraio 2018. 

Una ritirata lenta e inesorabile, nel silenzio generale di enti ed istituzioni. Una moria silenziosa che ha lasciato la città senza possibilità di narrazione. Unici baluardi i corrispondenti locali, sebbene sia chiaro ormai che la città è sparita dalla mappa della geopolitica regionale.

Siamo ai nostri giorni. La scorsa settimana il Corriere dell’Umbria ha annunciato la crisi. Dal 2013 è di proprietà della Tosinvest; la famiglia Angelucci lo acquistò nell’aprile 2013 dalla Edi.B spa, società controllata dalla famiglia eugubina Barbetti: imprenditori nel settore cementiero. Prima di allora il giornale era stato della famiglia Donati, che ai Barbetti lo aveva ceduto nel 2003.

Il gruppo ha annunciato un grave calo di copie vendute, decidendo la sospensione delle pubblicazioni dell’edizione di Siena e poi la cassa integrazione a zero ore per il Corriere dell’Umbria. Una misura rivolta a 25 giornalisti, scelti dalla direzione.

Ai colleghi tutta la nostra solidarietà, nella consapevolezza che insieme al loro lavoro se ne va anche un po’ della nostra libertà.

FEDERICA MENGHINELLA

0 shares

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Skip to content