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Rifiuti, la città peggiora

I numeri di Legambiente confermano il calo della differenziata: nell’incontro del centrosinistra tutte le criticità ambientali. I vertici dell’azienda partecipata non rispondono all’invito degli organizzatori

“Gestione dei rifiuti: proteste e proposte” il titolo dell’iniziativa organizzata nella sala “Italo Fittaioli” dalla coalizione di centrosinistra di Foligno. Al centro del dibattito i dati esposti da Daniela Riganelli (nella foto), Legambiente Umbria, sullo “Stato dell’arte rifiuti nei comuni dell’Umbria e a Foligno”. Impietosa la fotografia che documenta un peggioramento negli ultimi 3 anni del 5% della raccolta differenziata, per la quale l’obiettivo regionale, già raggiunto da alcuni comuni “virtuosi”, è del 72,3% sebbene Foligno sia ferma al 57%.
“Come Legambiente – spiega Riganelli alla Gazzetta – sono anni che diciamo che tutta la Valle Umbra soffre di un colpevole ritardo. Legambiente Umbria da almeno dieci anni sottolinea che questo territorio deve fare di più e meglio, quindi già dal precedente governo cittadino, ma possiamo dire che negli ultimi tre anni non si è fatto nulla e le proteste si sono moltiplicate anche da parte dei cittadini”.
Nell’esporre i dati, Riganelli ha mostrato una tendenza dal I trimestre 2019 al III trimestre 2022 in continuo calo: “Il porta a porta spinto – ha ricordato – parte a Foligno nel 2015 ma nel 2016-2017 non si hanno i risultati attesi (differenziata > 65%) a causa di un modello ancora eterogeneo, ma anche per il problema delle utenze fantasma che non differenziano e creano abbandoni. Inoltre il rifiuto pro capite medio è molto alto, superando i 600 chili pro capite anno”. Da qui il dubbio di una gestione non ottimale delle utenze commerciali. Ulteriore problema da evidenziare secondo Riganelli il fatto che nelle frazioni montane non esista porta a porta e siano circa 2.000 le utenze di questa parte del Comune.
Foligno, anche per queste performance negative, occupa una posizione marginale tra i comuni umbri per la pagella di Legambiente sull’ecosistema urbano. “La città di Foligno – ha analizzato Riganelli – resta al penultimo posto della classifica, non avendo migliorato granché nei propri dati e, anzi, avendo fatto peggio in diversi ambiti. Intanto peggiora rispetto alle rilevazioni 2020 la qualità dell’aria, con concentrazioni medie cresciute per le polveri sottili e giorni di sforamento dei Pm10 più che raddoppiati (43 giorni sopra il limite). Molto negativi e peggiorati rispetto alla scorsa edizione anche i dati che segnalano elevati consumi idrici ed elevate dispersioni totali. “Peggiorati leggermente i già mediocri dati sulla gestione rifiuti – sottolinea Riganelli – con, tra l’altro, la produzione pro capite di 609 chili ad abitante, record negativo umbro”. Leggermente migliore la situazione per quanto riguarda il numero di auto presenti: 73 ogni 100 abitanti, mentre sopra la media si mantiene il dato degli incidenti con morti e feriti ogni mille abitanti. Foligno si conferma anche il Comune con il più basso dato rispetto alla presenza di fonti rinnovabili in proporzione agli abitanti e di casette dell’acqua… (Continua…)
Di FEDERICA MENGHINELLA

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