Giovanni Battista: lo sguardo che coglie la pienezza del tempo
Sulla soglia dell’Avvento, quest’anno, ci accoglie il Battista: uno sguardo che riconosce il Messia e un indice che lo addita nel Cristo, un’austerità che lascia trasparire la forza di Elia per preparare la venuta del Signore. Il Vescovo, nella sua catechesi per l’Avvento, ricorda l’autoritratto del Battista per meglio delinearne la figura: egli è l’amico dello sposo, è colui che gioisce per la venuta del Cristo attesa da secoli, è colui – infine – che al culmine della gioia deve “diminuire” perché Lui cresca. Meditare sul Battista è meditare sulla Chiesa, che all’inizio di ogni anno – nell’Avvento – ritrova se stessa specchiandosi in Maria e nel Battista: da Giovanni deve imparare sempre di nuovo a predicare la conversione indicando Cristo, con la consapevolezza che solo da Lui riceve quella luce che, fedelmente e senza opacità, deve riflettere come un cristallo. Dall’esempio del Battista, mons. Sigismondi prende spunto per affidare alla nostra Chiesa locale il suo messaggio: “All’inizio dell’Avvento l’eco della voce del Precursore (…) chiama la Chiesa a conversione e la sollecita a diminuire, cioè non a togliere qualcosa, ma a tagliare, nel duplice senso di incidere e potare, quanto impedisce a Cristo di giungere (…) alla sua piena maturità nella Chiesa”. E ancora: “Attesa, attenzione, vigilanza: sono i termini tipici del vocabolario dell’Avvento. (…) “Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?”. Sorprenderà la Chiesa – la nostra Chiesa particolare – sveglia e non assopita, ardente e non tiepida, agile e non appesantita, unita e non frastagliata? La troverà vigilante nella preghiera ed esultante nella lode?”. Questo Avvento, come un ponte lanciato tra l’Incarnazione e la Parusìa, renda la nostra Chiesa a immagine del Battista: sobria, preoccupata più di far trasparire Cristo che di apparire, esultante come l’amico dello sposo, audace nel preparare la via del Signore nei deserti del mondo in cui vive.
© Gazzetta di Foligno – FABIO MASSIMO MATTONI