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Visita Pastorale Rasiglia

Sotto il manto di Maria: i tesori antichi e le vie future
La visita pastorale del Vescovo Sigismondi nella parrocchia di Rasiglia

Nel territorio della parrocchia dei SS Apostoli Pietro e Paolo in Rasiglia trova il suo compimento la visita pastorale del Vescovo per quanto riguarda la zona montagna. Dal 31 agosto al 4 settembre il Vescovo Sigismondi ha potuto conoscere i vari paesi che compongono il territorio parrocchiale, ricco tanto del sonoro silenzio delle montagne in cui è incastonato che della semplicità e del calore dei fedeli che hanno accolto la visita pastorale con entusiasmo. Importante è stato l’incontro di venerdì 2 settembre con le associazioni che partecipano alla vita parrocchiale, il consiglio per gli affari economici, le famiglie e i santesi, che sono, come li ha definiti il vescovo, un organismo di partecipazione ante litteram, il cui compito è custodire e far fiorire i tesori della pietà e delle tradizioni popolari, in ascolto della Parola di Dio, camminando insieme nella Chiesa. Culmine della settimana di incontri è stata la concelebrazione eucaristica finale presieduta dal Vescovo Sigismondi domenica 4 settembre, animata dal gruppo corale della neonata unità pastorale Scopoli-Casenove. Il completamento della visita del Vescovo nella zona della montagna a Rasiglia è significativo auspicio di unità per tutta la valle del Menotre. Infatti qui, nel territorio della parrocchia di Rasiglia è custodito il Santuario della Madonna delle Grazie, luogo caro a tutta la zona; proprio qui la pietà popolare anticipa sotto il manto della Madre di Dio quel cammino di pastorale di insieme di tutta la valle che Mons. Sigismondi ha prospettato per il futuro e che Maria custodisce, come acquedotto della grazia e dell’unità. Volgiamo dunque lo sguardo verso questo orizzonte, con la Parola di Dio come luce, dono e impegno come Sua Ecc. ha indicato aprendo e chiudendo la lettera pastorale con la Parola proclamata nelle liturgie che hanno aperto e chiuso la visita. La disponibilità all’ascolto e la fiducia nella fedeltà di Dio è la via maestra perché una sola armonia composta da tante voci possa risuonare in quel silenzio denso di fede di cui i paesi della montagna sono i verdeggianti custodi.
© Gazzetta di Foligno – STEFANIA CATARINANGELI

Notizie storiche
Nella Guida di Foligno del Messini, stampata nel 1963, leggiamo questa informazione su Rasiglia: “Villaggio antico e pittoresco che conserva molte case dei secoli XIV e XV (m. 624, a km. 19 da Foligno); chiesa parrocchiale moderna, in alto ruderi del castello edificato verso la fine del secolo XIII. A circa un chilometro dal paese sulla destra della strada per Borgo Cerreto sorge, in posizione amenissima, il santuario della Madonna delle Grazie, chiesa assai antica dalle pareti interne affrescate con figure votive di maestri folignati del sec. XV, quasi tutte anonime”.
È una descrizione molto veritiera e gentile. Da aggiungere che il santuario della Madonna delle Grazie è il genius loci della comunità rasigliana; l’atto di fondazione della chiesa che ospita l’immagine della Madonna risale al 1450; le pareti del santuario sono ornate da belle pitture quattrocentesche recentemente restaurate. La chiesa parrocchiale, anch’essa bella ma non pittoresca, è una costruzione abbastanza recente, risalendo al 1745.
Questa parrocchia contava, agli inizi del secondo decennio del Novecento, 340 anime divise in 70 famiglie; nel 1940 salì di poco fino a 350 anime; poi cominciò la diminuzione degli abitanti, diventata sempre più grave. Nel 1985 la popolazione scese a 168 anime; nel 2010 ne conta 74, considerando anche gli abitanti delle frazioncine come Ascolano, Fabriano, ecc. che gravitano su Rasiglia.
Dal punto di vista pastorale, questa comunità è stata segnata dalla presenza del parroco Don Pietro Corradi, rimasto in Rasiglia per 53 anni, dal 1909 alla morte nel 1962, il quale non soltanto valorizzò al massimo l’antica devozione mariana molto sentita dai rasigliani e da tutti gli abitanti della valle del Menotre, ma prese iniziative anche economiche in favore della popolazione della montagna, fondando nel 1919 la Cassa Rurale di Rasiglia, che durò dieci anni. Si deve anche a lui, quale collaboratore di Don Pietro Crisanti, la conduzione del giornale “Il Menotre”, durato dal 1927 al 1932. Don Pietro Corradi fu anche l’iniziatore della “Casa del pellegrino” accanto al santuario della Madonna delle Grazie, poi divenuta “Casa della Gioventù”, terminata nel 1975 e restaurata dopo il terremoto del 1997. Questo parroco fu un vero artista e fu autore di alcune statue sacre che stanno sotto gli occhi di tutti, come il S. Eraclio nella Cattedrale di Foligno e la Beata Angela nel cortile del Vescovado; scolpì anche le immagini che ornano il cortile antistante il santuario della Madonna delle Grazie.
Un cenno va fatto sulla ex parrocchia di S. Martino di Morro, inclusa in quella di Rasiglia nel 1986; anche questa piccola comunità ha una storia molto antica e a suo modo gloriosa. Della chiesa di S. Martino parla una bolla papale del 1138, quando era proprietà dei monaci di Sassovivo.
Infine ricordiamo che dall’ottobre 2005 è parroco di Rasiglia Don Domenico Iaffaldano, il quale risiede presso il santuario della Madonna delle Grazie, quale cappellano, o, come ama dire lui, araldo di Maria santissima.
© Gazzetta di Foligno – DANTE CESARINI

 

La realtà attuale
Parroco di Rasiglia è don Vittorio (Domenico) Iaffaldano; con lui collaborano due ministri straordinari della Comunione – che provengono da altre parrocchie -, la sacrista e i tre membri del Consiglio P. per gli Affari Economici.
Nel territorio della sua parrocchia, oltre alla chiesa-madre dei Ss. Pietro e Paolo, – ancora inagibile, dopo il terremoto del 1997 -, ci sono: il Santuario diocesano della Madonna delle Grazie, restaurato durante il servizio pastorale del sacerdote Gianfranco Sebastiani – è sempre aperto ai fedeli e il Parroco, che ne è il Rettore, abita nella casa attigua -, la chiesa – purtroppo anch’essa ancora inagibile – di S. Martino nella frazione di Morro, l’oratorio della Ss.ma Trinità, che si trova al Castello di Morro, l’oratorio dei Ss. Fabiano e Sebastiano, nel paese di Cerritello, e la Casa della gioventù, dove si possono svolgere le attività estive, promosse dalle parrocchie della Diocesi.
Riportiamo di seguito alcune risposte di d. Domenico al questionario della Prima Visita Pastorale di Mons. Gualtiero Sigismondi.
Sulla nuova evangelizzazione egli afferma: “Ho provato a stabilire incontri nell’Avvento e nella Quaresima, ma con scarso risultato”; poi aggiunge: “Nei giorni festivi e anche feriali, in ogni celebrazione, cerco di spezzare la Parola, prima di spezzare il Pane”.
Il dialogo e la collaborazione con chi risiede nel territorio della Parrocchia, ma non crede o ha una fede diversa, si stabiliscono su questi fondamentali valori umani: “L’accoglienza, la stima e l’affetto”.
In riferimento alla vita liturgica, il Parroco fa presente che “I riti della Settimana Santa si fanno, ma con scarsa partecipazione”; annota, poi, che le processioni “[…] aiutano a vivere un’esperienza di fede nella Chiesa” – da ricordare che il Santuario della Madonna delle Grazie è mèta annuale dei fedeli di alcune frazioni montane -.
Alla domanda: Come sono attualmente i rapporti nel presbiterio diocesano?, risponde: “Troppo pochi i momenti di confronto e di condivisione”.
Dopo avere scritto che “Il Consiglio Pastorale Parrocchiale sta per nascere”, d. Domenico fa questa considerazione: “La Parrocchia di Rasiglia è piccola. Ciò che si può fare, è educare ad accoglierci”.
Riguardo alle Zone e alle Unità Pastorali, così come sono attualmente dislocate nel territorio diocesano, osserva che “[…] debbbono convergere e testimoniare l’unità della comunità nello spezzare il Pane e offrendo al Signore il distacco dal proprio campanile”, e che “Ogni attività deve poter nascere da un sentito proprio impegno di preghiera. Dalla preghiera – sottolinea – nascono importanti iniziative necessarie per la comunità”.
Segnaliamo, a conclusione di questa nota, che le attività specifiche, che si svolgono nella Zona, sono “Le annuali festività della Beata Vergine Maria, la festa triennale della Madonna delle Grazie, il Presepio vivente”, e che il Presbiterio folignate, anche quest’anno, si è riunito nel Santuario, alla fine di giugno, per la Concelebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo, a cui è seguito un incontro di riflessione pastorale.

© Gazzetta di Foligno – SERGIO ANDREOLI

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