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Settimana Politica 2012 – 25

Diga Acciano vuota, Topino agli sgoccioli
L’acqua del fiume di Foligno non scorre più, o scorre goccia a goccia. D’estate – quest’anno l’autunno poco piovoso ha peggiorato la situazione – il livello del Topino è pressoché azzerato. La diga di Acciano, frazione di Nocera Umbra, vuota da anni perché pericolosa, doveva reintegrare il bacino idrico della valle folignate. Il calo della portata delle sorgenti che inviano acqua alle abitazioni cittadine e delle frazioni della pianura è generalizzato (Acquabianca è prosciugata). La VUS fa appello al corretto consumo di acqua. Quella potabile non si può utilizzare per innaffiare prati e giardini. L’azienda multi-servizi ha in dotazione un sistema di controllo, costato un milione e duecentomila euro, che segnala le zone dove si sta verificando un consumo anomalo di acqua. Quindi attenzione alle probabili multe. Il Consorzio bonificazione ha istituito per gli agricoltori dei turni di utilizzo dell’acqua corrente del fiume.

Quel polverone di Via dei Mille e nel Polo scolastico
Adiacente al Topino, di fronte al Foro Boario, c’è dall’inizio dei lavori di pavimentazione un terreno comunale, che funge da base e deposito per i materiali inerti recuperati e per quelli da utilizzare. La polvere che si produce è notevole e nel periodo di siccità si amplifica la quantità che si propaga col vento. Gli esercizi commerciali, quel che rimane del mercato ortofrutticolo, la mensa di scuole e asili del Comune devono fare i conti con polveroni anomali. Si richiede un maggior controllo degli uffici competenti dell’Azienda sanitaria e alla ditta incaricata dell’utilizzo dell’area l’assunzione di provvedimenti che limitino le immissioni di polveri. Quello di Via dei Mille non è l’unico caso: anche in Via Madonna delle Grazie, proprio nel cuore del polo scolastico, dove è piazzato un altro deposito, da tempo la polvere si spande all’intorno, sia verso la carreggiata, sia verso gli edifici scolastici. Si dirà inconvenienti dei lavori pubblici, ma i cittadini possono pretendere maggiori accorgimenti per alleviare il disagio, soprattutto nell’area scolastica.

Una regia anche per lo sviluppo
Il centro storico di Foligno è da tempo al centro di studi e di proposte. Meno si studia e si propone per lo sviluppo del territorio. Copiare per questo da altre città più grandi come Bologna, Trento e Siena: professionalità diverse – inclusi gli appartenenti al terzo settore, ovvero associazioni, fondazioni e uffici che assicurano servizi sociali – si sono aggregate per predisporre un piano strategico cittadino. Più volte il sindaco Mismetti ha sollecitato contributi per programmare il futuro di Foligno. Si darebbe concretezza e visibilità alla democrazia deliberativa, basando le scelte sulle esigenze dei cittadini e coinvolgendoli nelle decisioni.

© Gazzetta di Foligno – GIANCARLO ANTONELLI

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