Marzia Ubaldi

Una voce per giovani attori

Marzia Ubaldi presta le sue parole ai ragazzi di ProTe[M]us

Marzia UbaldiAbiti scuri, veste di professionalità, una bellezza senza tempo, un fuoco in scena: Marzia Ubaldi, grande doppiatrice nonché attrice italiana, ha così deciso di dedicare un suo venerdì pomeriggio ai giovani di ProTe[M]us. L’incontro con Marzia si è tenuto al teatro San Carlo di Foligno l’11 gennaio con grande partecipazione ed entusiasmo di tutti i ragazzi.
Sin da giovane si è letteralmente gettata nel mondo del teatro e fino ad oggi vanta una prestigiosissima carriera teatrale e soprattutto una delle voci italiane più belle e conosciute. La voce premio del leggio d’oro 2012, attualmente insegna all’accademia teatrale MUMOS di Terni, fondata insieme a Gastone Moschin e alla loro figlia Emanuela Moschin.
Il pomeriggio è iniziato in modo inaspettato: come prima cosa, Marzia ha voluto in un qualche modo “avvertire” i ragazzi su che cosa significhi essere attori. Presentando loro una lista, un decalogo, come lei stessa l’ha chiamato, ha certamente trovato il modo di insegnare le regole basilari dell’arte teatrale, con tutti i pro e i contro. Ma ciò che più è stato trasmesso da quelle parole è un vero insegnamento di vita.
Umiltà, talento, lacrime, esperienza, mettersi in gioco, cervello e respiro: questi sono i concetti fondamentali che bisogna avere dentro di sé, se si vuol almeno provare ad essere artisti. Subito dopo questa importante introduzione si è passati al vero palcoscenico.
I “Protemini” hanno così avuto occasione di lavorare sul Canto V dell’Inferno di Dante, mettere in scena poesie di Palazzeschi, recitare scene di un film o interpretare una scena tratta dal Bar sotto il mare di Stefano Benni.
Il respiro dell’arte dell’attrice e il suo talento sono così giunti ad ognuno con grande amore. La sua voce ha fatto sognare ai ragazzi di poter continuare qualcosa di folle e meraviglioso come il teatro, di poter essere un giorno grandi come lei e di dedicare, perché no? la vita al “gioco” dell’arte.

© Gazzetta di Foligno – Elena Della Manna

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