UMBRA CUSCINETTI

Mente aperta e rispetto per la persona, ecco i pilastri dell’Umbra Cuscinetti

Valter e Beatrice Baldaccini svelano i “segreti” della società che dà lavoro a 700 famiglie

UMBRA CUSCINETTIInnanzitutto è per me un piacere intervistare l’ing. Baldaccini e sua figlia dott.ssa Beatrice dopo un po’ di anni da quando una situazione simile si proponeva in occasione della stesura della mia tesi di laurea. Molti sono i cambiamenti verificatisi in questi anni (più di 15) in quella che oggi è la “Umbra Group” o meglio nota a Foligno come “Umbra Cuscinetti SPA”. All’epoca gli addetti erano 340, oggi sono più di 900, quali sono stati gli interventi principali che hanno permesso una così importante crescita?
La Società ha puntato molto sull’internazionalizzazione, seguendo due strade. La prima è stata quella di diventare partner di grandi Clienti come Boeing, ma anche Airbus e altre aziende operanti nel settore non solo aeronautico, ma industriale, che sono considerati il gotha a livello mondiale. Lavorare con i numeri uno significa essere pronti a vedersi alzata sempre l’“asticella”, ma solo con una tensione continua al miglioramento si possono avere delle chance di fare business nel mondo odierno. L’altra strada è stata quella delle acquisizioni all’estero, che ci ha permesso di consolidare la nostra vocazione internazionale, di crescere in termini di fatturato e di persone.

Nel territorio di Foligno e dintorni l’Umbra Group interagisce quale parte integrante e fondante la comunità, quale pilastro produttivo, lavorativo e di sviluppo per tutta la città e non solo. Come potreste definire il ruolo sociale ed economico che l’azienda ha ed ha avuto per la realtà non solo di Foligno ma per l’intera regione?
Azionisti e manager hanno chiaro che l’Azienda è un Bene comune e come tale va curato. Non sono solo gli imprenditori a godere dei benefici che una Società crea su un territorio quando produce ricchezza, ma tutti coloro che ci lavorano quotidianamente, le loro famiglie e gli altri stakeholder (“portatori di interessi”, ndr), che in modo diretto o indiretto ci entrano in contatto: i nostri fornitori, ma anche i ristoranti e gli alberghi che ospitano le persone che vengono in Umbra. Molti sono i progetti di responsabilità sociale che realizziamo sul territorio locale, nazionale e internazionale grazie all’attenzione che poniamo nell’ascoltare e interpretare i bisogni degli stakeholder che gravitano intorno a noi.

In questo periodo di congiuntura economica sfavorevole, molte piccole e medie imprese hanno chiuso, non riuscendo a superare la crisi, non avendo, in alcuni casi, preso misure atte ad anticipare e fronteggiare le difficoltà economiche e finanziarie. Quali strumenti ha posto in essere l’Umbra Group per affrontare la crisi che dalle previsioni durerà ancora almeno fino alla fine del 2013?
Grazie alla diversificazione dei nostri prodotti e dei mercati in cui operiamo, se pur una linea di business può avere una flessione, solitamente l’altra rimane stabile oppure è in crescita. Inoltre è nel nostro DNA innovare e fare ricerca per fare in modo di proporre soluzioni sempre all’avanguardia sul mercato. Infine, è un nostro valore quello di condividere con il personale momenti di gioia e di sofferenza, come succede in una famiglia. Così come abbiamo celebrato con gioia ed orgoglio l’anno scorso 40 anni dalla nostra fondazione con una serie di eventi che hanno coinvolto i nostri collaboratori e le loro famiglie, quando c’è da affrontare una crisi ci si guarda negli occhi e si promette che insieme l’affronteremo, cercando di salvaguardare sempre l’Azienda come Bene comune e quindi sforzandosi di fare scelte coerenti con questo principio.

L’OCSE ha pubblicato nel mese di settembre 2012 l’annuale rapporto “Education at glance” sui rendimenti dell’istruzione e delle risorse umane e finanziarie utilizzate nei paesi aderenti. Da questa analisi l’Italia ha riportato un forte ritardo nel rapporto scuola-occupazione-specializzazione. Quale consiglio potete dare ai lettori, in particolare ai più giovani che ancora studiano e si stanno specializzando, per poter entrare nel mercato? Quanto sono importanti la formazione permanente, la disponibilità al sacrificio, la crescita individuale per entrare nel mondo del lavoro la prima volta o uscire dallo stato di disoccupazione?
È una necessità quella italiana di fare un orientamento serio ai giovani e alle loro famiglie per far scegliere percorsi scolastici che tengano conto delle possibilità lavorative reali. L’investimento nell’istruzione è una delle chiavi per mantenere competitivo il nostro Paese e non si può lasciare che persone scelgano percorsi di studi completamente sconnessi dal mondo del lavoro. Si deve abbattere la distinzione tra lavoro intellettuale e manuale in termini di nobiltà. Lavorare con le mani ha una dignità pari a qualsiasi altro mestiere e questo va recuperato. A quelle persone che hanno invece un talento nella ricerca e nell’inventare nuove idee applicabili nei vari settori (industriale, dei servizi, ecc.) va permesso di approfondire con insegnamenti e laboratori di qualità, al pari di altri paesi avanzati. L’apprendimento è sacrificio, ma anche soddisfazione quando si vedono ben indirizzati i propri sforzi. Ai giovani diciamo di essere curiosi, di cercare, di pensare con la propria testa e di crearsi un network sano di persone con cui confrontarsi.

L’Umbra Group da 25 anni è partnership con la Boeing, la quale ha affermato, per mezzo del vicepresidente Kent Fisher, che, se l’azienda continuerà a tenere alte le proprie performance e ad essere un fornitore affidabile, aumenteranno ancora le opportunità (portare i fatturati da 50 milioni a 100 milioni di dollari). Quindi sono l’alta tecnologia, la specializzazione elevata e la massima efficienza che fanno di voi un’impresa di successo? Come si può commentare questo successo e come si potrebbe trasmettere questo stile di imprenditorialità?
Ci sforziamo di creare con i nostri clienti relazioni di fiducia, per cui, se anche ci può essere un problema (es. un prodotto che non funziona come dovrebbe), loro sanno che alla Umbra c’è un team di professionisti affidabile, che è capace di trovare delle soluzioni di qualità. È sempre più importante lavorare in team interfunzionali di fronte ad un problema: la forza del team è grandissima in termini non solo di idee, ma di apertura mentale. La prima caratteristica di un imprenditore: avere la mente aperta. È un salto culturale necessario: o lo fai o sei costretto ad essere tagliato fuori.

Ho avuto la possibilità negli anni ’90 di fare alcuni mesi di stage formativo in “Umbra Cuscinetti Spa” ed ho conosciuto in parte le dinamiche aziendali, potendo respirare quel clima di famiglia, di piazza e di chiesa che già allora l’Ing. Baldaccini affermava con forza. Quanto questi valori sono un punto di forza della vostra società? Quanto le risorse umane e la tutela dell’integrità della persona sono elemento fondante del vostro successo?
I valori sono la roccia su cui costruire. Rispetto, fiducia, onestà, integrità sono alla base delle relazioni che promuoviamo tra i nostri collaboratori, ma anche con gli altri stakeholder. Si lavora meglio quando c’è l’amore e non il terrore. L’amore e la passione ti spingono a superarti, a non cadere davanti agli ostacoli, a dare il meglio di te stesso in tutto ciò che fai. Non c’è niente di più bello che entrare in un ambiente e avere la percezione che si è rispettati come esseri umani. Questo deve essere un valore che nelle Aziende non deve mancare. Questo poi si traduce nel rispetto dell’ambiente, nel tenerlo in ordine e pulito, nella collaborazione con il proprio team di lavoro. Il Bene è contagioso!

L’azienda è inserita in una comunità locale, quella di Foligno, che vi accoglie da quarant’anni. In questo territorio siete cresciuti realizzando profitti elevati, ma al contempo avete permesso il raggiungimento di un benessere collettivo di cui tutta la città ha potuto e può beneficiare. Come, secondo voi, una società come l’Umbra Group Spa è un bene comune a disposizione dell’intera collettività?
Dal territorio abbiamo ricevuto il bene più grande che possediamo: le nostre persone. Come restituiamo? Avendo sempre chiaro che nell’Umbra di Foligno lavorano non 700 persone, ma 700 famiglie, che riescono a realizzare i loro progetti anche grazie alla ricchezza che viene creata nell’Azienda quando produce profitto. Questa è la nostra responsabilità primaria.

© Gazzetta di Foligno – PAOLA POMPEI

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