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ProTe[M]us

Quei cento ragazzi capaci di stupirci

Quanti posti a sedere contiene l’Auditorium di San Domenico? Cinquecento? Seicento? Eppure c’era gente in piedi ad applaudire il Concerto-Spettacolo del gruppo Protemus, che ha dato lustro al 50° Premio della Bontà organizzato dalla nostra Gazzetta. In questi giorni sono giunti in redazione apprezzamenti per la pubblicazione del volume che ripercorre i cinquant’anni del Premio, ma soprattutto sono arrivate, da più parti, valutazioni entusiastiche per lo splendido spettacolo dei giovani di Protemus. Un vero e proprio evento, che ha suscitato stupore e meraviglia. Un risultato, forse, inatteso, tant’è che è stato ignorato dalla stampa locale e quasi per nulla partecipato dalle istituzioni politiche che si interessano al mondo giovanile. Anche al clero è sfuggito il fatto che, almeno per quest’occasione, poteva permettersi una serata mondana. Noi siamo rimasti stupiti e ammirati, soprattutto perché non ricordiamo, a Foligno, eventi simili, protagonisti i nostri ragazzi. Un coro di settanta giovani, una decina di musicisti che si alternano agli strumenti, giocolieri, ballerini, un’esecuzione complessiva di alto livello, un messaggio che dà a pensare, una coreografia ben curata e coinvolgente: questo ed altro è stata la serata del 1° febbraio che il numerosissimo pubblico ha apprezzato e applaudito. E nell’applauso abbiamo colto l’incoraggiamento ad andare avanti. Andare avanti! Ne ha bisogno la città di Foligno, dove le attività coreutico-musicali autoctone così partecipate non hanno mai decollato; dove può succedere che talune manifestazioni culturali siano più dispendio che investimento sul futuro e dove le politiche giovanili, finiti contributi e progetti di corto respiro, rischiano di arenarsi sui verbi di desiderio. Ne ha bisogno la Chiesa, che deve osare di più, quando si tratta di “perdere tempo con i giovani”. Il Concerto-Spettacolo di Protemus, efficacemente diretto da Michele Pelliccia, con la regia teatrale di Giacomo Nappini, è stato anche un omaggio alla storia delle rappresentazioni teatrali e musicali che hanno coinvolto tanti giovani di Foligno all’interno del Teatro dell’Istituto San Carlo. È, questa, una storia lunga, che i folignati più anziani ancora ricordano con piacere: una storia che si è ridestata più di vent’anni fa, ma che affonda – e questo i folignati più giovani non lo sanno – le sue radici gloriose in quel “teatrino”, con ingresso in Via della Misericordia, inaugurato il 23 settembre 1888 e poi trasferito nell’attuale sede nel 1933, col recupero dell’ex-chiesa dei Barnabiti di Via Saffi. Per quasi sessant’anni, fino al secondo dopoguerra, il San Carlo ha rappresentato il centro del movimento teatrale di Foligno ed ha annoverato una delle migliori compagnie della regione. Che questa lunga storia dell’Istituto San Carlo riesca a riproporsi e a rivivere, rinnovandosi di continuo nelle nuove generazioni con i modi e lo stile che i tempi richiedono, non può non stupirci. E ci lascia anche un messaggio di grande fiducia verso i giovani e verso l’impegno educativo rivolto loro dalla Chiesa di Foligno. Protemus torna alla ribalta in aprile. Prendiamone nota.

© Gazzetta di Foligno –  ANTONIO NIZZI

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