primo festival belfiore

“Tutta mia la città”

A Belfiore, I edizione del Festival musicale e gastronomico Multietnico

Tempo fa un conoscente compose per diletto un’epopea che inquisiva le vere origini del toponimo “Foligno”. Sissignore niente latino: la denominazione dell’urbe originerebbe dall’indole al lamento dei suoi abitanti e “Fu Lagno” sarebbe l’antenato dell’attuale “Foligno”, una tesi suffragata dall’inclinazione degli abitanti a lamentarsi circa il tedio cittadino.
primo festival belfioreMi perdonino i folignati se li sconfesso, ma a ben guardare, finito il tempo del “tavernare”, l’offerta per il diletto urbano non manca. A smentire il mantra del “qui non c’è mai niente” le iniziative in effetti sono tante e quella in arrivo a Belfiore il 19 ottobre non è certo da meno.
Sul perché di un Festival Multiculturale open-air proprio a Belfiore, ci illumina una delle sue menti, Massimiliano Marchionni, vicepresidente dei “Belfioresi”: “Ho sempre voluto viaggiare e vedere il mondo, ma ho paura dell’aereo. Così il mondo ho deciso di farlo venire a casa mia”.
Più di 12 i paesi convocati in riunione a Belfiore dalle ore 15 e certo è che questa prima edizione promette di sovvertire la geografia degli atlanti, con Cuba a nord dell’Ucraina, l’India inquilina della Francia e vicoli e piazzette adibiti a Stati. A noi ricorda quasi il lontano ‘45 quando Stalin, che aveva la fobia di volare, costrinse gli altri big (ivi compreso il moribondo Roosevelt) a concertare le sorti del mondo in casa propria in Crimea.
Avventurarsi vale la pena, almeno per fantasticare tra i nomi delle pietanze tra un Japrak, un Tufullo e un Kukuntò. Più di 12 gli stand, uno per paese, ciascuno con cibi, abiti tradizionali e libri in lingua, il tutto condito da musica on the road ed esibizioni live a colpi di dunumba. Presente anche l’Italia che chiuderà alle 21 con un concerto dedicato ad un simbolo dello Stivale, Fabrizio De André, omaggiato dalla Filarmonica di Belfiore.
Due i biglietti tra cui optare per mettersi in viaggio: uno (gratuito) per il tour geografico-musicale, l’altro completo di coupon-degustazione per assaporare tra gli stand. Guide turistiche d’eccezione, i ragazzi di Pro.Te.Mus che aiuteranno gli aspiranti viaggiatori a (ri)orientarsi con curiosità e storie da ogni paese, raccolte per i viaggiatori smemorati anche in un atlante tutto speciale che verrà dato in dotazione. Una sfida, quella che i “Belfioresi” hanno voluto intraprendere a braccetto con Casa dei Popoli e Caritas, per riprendere in mano la vita del paese in dispregio di una crisi che invece sembra saper suggerire sempre nuovi modi per aggregarsi. Si compiaccia il nostro rimatore dell’incipit: un esempio da emulare per quanti praticano lo sport del “Fu lagno”. E chissà che Foligno non cambi nome. “Belfioresi” docent, chi coglie per primo l’altrui difetto sia anche il primo a darsi da fare.

© Gazzetta di Foligno – FRANCESCA BRUFANI

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