Foligno Romana

È nata in pianura la Foligno romana?

Indagine storico-urbanistico-topografica sposta la fondazione romana della città da Santa Maria in Campis al centro storico attuale

Foligno è da sempre nodo viario, in felicissima ubicazione geografica. Nel suo territorio, allo sbocco in Valle Umbra di quelle del Topino e del Menotre, già gli antichi fecero convergere diverse direttrici stradali, che gli sviluppi infrastrutturali recenti in qualche modo ricalcarono. Ma dove è nata esattamente la città?
Tra le numerose ipotesi, ha finito per prevalere col tempo quella che vuole la fondazione di Fulginia nei pressi di Santa Maria in Campis, cioè lungo la direttrice del cosiddetto diverticolo spoletino della consolare Flaminia (Flaminia nova), che proprio nel nostro territorio – precisamente a Forum Flaminii – andava poi a ricongiungersi con la Flaminia vetus (vecchia) che passava per Fiamenga, Bevagna e i Monti Martani. Solo nel Tardo Antico, la città si sarebbe spostata più a valle, nel sito odierno, intorno alla cattedrale di San Feliciano.
Ma sabato 21 marzo a Palazzo Trinci sono stati presentati i risultati di una indagine che ridisegna, con ricca documentazione, la storia della nostra città, spostandola nel tempo e nello spazio. Tale ricerca si pone, per manifesta volontà dei curatori, non in antitesi, ma in collaborazione colle precedenti, per giungere finalmente alla giusta valorizzazione del patrimonio storico e artistico (dunque culturale) di Foligno. Per questo, l’iniziativa ha avuto il patrocinio del Comune.
Foligno RomanaAnalizzando la topografia, i modi costruttivi, le linee di livello (cioè le pendenze del terreno dovute agli apporti argillosi e renosi dei fiumi), le persistenze archeologiche e le strutture interrate, Giovanna Galli (Architetto), Giuliana Galli (Archeologa) e Paolo Camerieri (Archeologo e Ispettore della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria) sono giunti alla conclusione che la Foligno di fondazione romana debba individuarsi nella maglia ortogonale delle insulae (isolati costruttivi) che hanno nelle attuali vie Mazzini (decumano) e Palestro-Saffi-Cairoli (cardo) le direttrici principali. È questo uno schema tipico – anche nelle dimensioni – del castrum romano, che secondo Camerieri non avrebbe senso in una città medievale, ma che qui si giustifica con lo stanziamento del campo militare di Quinto Fabio Massimo Rulliano, strategicamente fondato durante la guerra contro gli Umbri del 308 a.C. nel punto in cui il Topino, sfociando in valle, consente di essere guadato. Punti di riferimento per tracciare l’ortogonalità del castrum furono probabilmente un antico tratturo, che da Colfiorito conduceva gli armenti in Maremma (via Tuderte), e la strada per Spello e Perugia. Tutte vie nate precedentemente alla Flaminia.
Dunque, Fulginia, che nella piana possedeva anche un territorio centuriato (cioè parcellizzato in campi a maglia quadrata o rettangolare) sarebbe sorta non in seguito alla costruzione della consolare, ma precedentemente ad essa.
Esistono tracce di questa Foligno romana di pianura? Si rinvengono ancora, pur a fatica, nei quattro ponti (in Via Bolletta, Scarpellini, San Giovanni dell’Acqua e Madonna delle Grazie) e nelle sostruzioni di certi palazzi del centro (Palazzi Piermarini e Bocci in via Gramsci, tra gli altri), che non possono considerarsi materiale di riuso più tardo, così come documentato da Giovanna e Giuliana Galli; in più, le due ricercatrici hanno evidenziato come i detriti abbandonati nei secoli dai fiumi abbiano finito per sommergere vaste aree del centro. Sotto ai nostri piedi si apre infatti una Foligno underground che meriterebbe ulteriori analisi archeologiche e che solo in parte è nota: passaggi, cisterne, cantine, più piani interrati che si situano anche diversi metri sotto il livello stradale. È lecito chiedersi: si tratta di strutture già medievali o forse di preesistenze romane poi sfruttate come base? Si aprono interessanti prospettive di ricerca.

MAURIZIO COCCIA

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