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Settimana Politica 2015 – 19

Razionalizzazione delle società partecipate comunali
Bene il bilancio del gruppo “Comune di Foligno”
La legge di stabilità 2015, che segue le raccomandazioni dell’Unione Europea, impone agli enti locali la razionalizzazione delle società partecipate pubbliche. Il Comune è socio di aziende a rilevanza economica (VUS); società strumentali (AEA – si occupa del controllo degli impianti di riscaldamento; Umbria Digitale – per le nuove reti di comunicazione e nella quale è fusa la Webred, azienda che opera nel settore delle prenotazioni sanitarie e per il supporto informatico delle amministrazioni; Interporto Marche; Sviluppumbria – società regionale che sostiene finanziamenti alle imprese; FILS) e proprietario unico delle farmacie comunali (AFAM). Queste le linee di indirizzo dettate dalla Giunta comunale: rendere più organico il rapporto tra comune/socio e società di scopo; specializzare le attività delle partecipate per giungere a obiettivi chiari e misurabili; prevedere la redazione di un piano strategico triennale, strumento utile per esercitare il mandato di controllo; aumento di redditività e efficienza; riduzione dei costi di funzionamento; stilare un quadro chiaro con il bilancio consolidato del gruppo “Comune di Foligno” con completa riconciliazione dei rapporti finanziari con il socio. Sono obiettivi condivisibili, quelli messi per iscritto dall’amministrazione comunale, che si è attivata per diminuire i costi delle proprie partecipazioni. Per esempio trasformando la FILS da società per azioni alla meno onerosa società a responsabilità limitata, nominando un amministratore unico per FILS e AFAM, inserendo rappresentanti di dipendenti nel consiglio di amministrazione di VUS, liquidando sia la FOLIGNO NUOVA sia la società MATTATOIO. Le società pubbliche si sono moltiplicate con l’avvento delle Regioni (1970) e le riforme della pubblica amministrazione, che hanno dato ampi poteri ai Sindaci e ai Presidenti di Regione e Provincia. Le amministrazioni, con personale non specializzato e adatto a svolgere particolari mansioni e assicurare servizi qualificati, hanno dovuto creare nuovi organismi con propri dipendenti e distinti consigli di amministrazione, che inevitabilmente hanno aggravato i bilanci. Poi, con la spesa pubblica che lievitava a dismisura, hanno iniziato a ridurre le partecipate, molte delle quali sono doppioni e in perdita costante. Oggi, con la riforma della pubblica amministrazione in discussione in Parlamento, si prospetta la definizione di limiti per la costituzione di partecipate e si vaglia la possibilità di piani di rientro e commissariamenti se i loro bilanci risultano in disavanzo. Ma c’è un altro aspetto non secondario: quello del controllo dell’operato di queste società che hanno come socio principale un ente pubblico, che spesso non è previsto. La decisione della Giunta di varare un bilancio di gruppo “Comune di Foligno” potrebbe, se attuata (perché spesso i propositi rimangono sulla carta), rappresentare il tentativo di proporre un quadro generale e analitico sull’attività amministrativa, da cui partire per razionalizzare e rendere efficace l’intervento pubblico per la soddisfazione dei bisogni del cittadino.

2014: più immigrati che emigrati
Più nuove iscrizioni che cancellazioni all’ufficio anagrafe. Nel 2014 gli immigrati in totale sono stati 1.204 (544 maschi e 660 femmine); gli emigrati 933 (455 maschi e 478 femmine). Per quanto riguarda gli immigrati, gli stranieri sono 452 (169 maschi e 283 femmine); tra gli emigrati, gli stranieri sono 449 (199 maschi e 250 femmine).

La comunità più numerosa è quella albanese (2.179)
Al 31 dicembre la popolazione straniera nel comune di Foligno era di 7.271 unità (dati cortesemente forniti dall’ufficio anagrafe). I residenti più numerosi sono gli albanesi (2.179: 1.050 donne e 1.129 uomini). Seguono i romeni con 1.524 (592 maschi e 932 femmine); i marocchini sono 769 (398 uomini e 371 donne). I macedoni sono 622 (330 maschi e 292 femmine); gli ucraini 513 (100 maschi e 413 femmine); i polacchi 168 (35 maschi e 133 femmine), i tunisini 146 (93 maschi e 53 femmine); 143 sono i cinesi (65 maschi e 78 femmine); i nigeriani 132 (72 maschi e 60 femmine); gli ecuadoregni 126 (58 maschi e 68 femmine). I nati nella Repubblicana Domenicana residenti a Foligno sono 87 (42 maschi e 45 femmine); in Perù 78 (31 maschi e 47 femmine); in Algeria 71 (37 maschi e 34 femmine). A seguire, sotto le 50 unità, sono registrati, tra gli altri, 43 kosovari, 41 russi, 36 bulgari, 35 ivoriani, 31 camerunensi, 30 brasiliani, 29 colombiani, 21 cubani e filippini. Fin qui i cittadini regolari e residenti. È una sostanziosa percentuale, quella degli stranieri a Foligno, dei quali il Comune ha dati certi, almeno della loro provenienza. Molto più complesso, invece, avere un quadro certo e aggiornato di quanti tra loro sono realmente occupati.

GIANCARLO ANTONELLI

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