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Due interessanti progetti al carcere di Spoleto

Il carcere di Spoleto ha attivato interessanti progetti per promuovere l’interazione reclusione-mondo esterno. Il primo progetto nasce dall’iniziativa del detenuto Vincenzo Rucci che ha scritto una propria autobiografia e ha chiesto di poter fare un lavoro con i ragazzi delle scuole per dissuaderli dall’intraprendere le sue stesse esperienze di vita. Al progetto ha aderito la classe II A dell’Istituto Tecnico Tecnologico “L. da Vinci” di Foligno. I ragazzi, dopo aver letto l’autobiografia, hanno svolto una serie di incontri con l’autore in carcere. Gli obiettivi del progetto sono quelli di conoscere il mondo carcerario e le problematiche del detenuto, riflettere sulla compatibilità tra sistema carcerario e Costituzione, riflettere sulla conseguenza dei reati commessi, sull’articolo 27 della Costituzione, ossia sulla rieducazione, sull’accoglienza al momento del rientro in società. Durante il primo incontro, svoltosi lo scorso primo dicembre, gli studenti hanno conosciuto il carcere e il carcerato e hanno posto al detenuto domande e curiosità in relazione all’autobiografia da loro letta.
Durante il secondo incontro, svoltosi il 28 marzo, è stato invece trattato il tema accettazione-riconciliazione. L’ultimo incontro, che si svolgerà entro la fine dell’anno scolastico, sarà invece incentrato sull’articolo 27 della Costituzione. Responsabili del progetto sono: la prof.ssa Lucia Vezzoni, docente di italiano, la dott.ssa Tiziana Porfilio, educatrice, la dott.ssa Rita Cerioni, ex magistrato e volontaria al carcere di Spoleto, il docente di diritto prof. Fabio Massimo Sebastiani. “Tramite questo progetto – ha riferito la dott.ssa Cerioni – gli studenti hanno imparato a vedere con occhi nuovi il carcere: non un luogo di chiusura, ma un ambiente con cui ci si può relazionare. Il messaggio principale che vogliamo veicolare è il fatto che le persone, come nel caso di Vincenzo, possono cambiare. Sicuramente nostro intento, sarà quello di riproporre l’iniziativa anche ad altre classi delle scuole superiori di Foligno”. Il secondo progetto promosso è la lettura ad alta voce di testi letterari contemporanei e classici, che si concluderà, in alcuni casi con l’incontro degli autori in carcere. Il progetto è curato dall’Associazione FulgineaMente di Foligno e l’obiettivo è quello di avvicinare i detenuti alla lettura come mezzo di rieducazione e riflessione personale, che favorisca una più profonda conoscenza di se stessi e degli altri. Il progetto è rivolto ai due circuiti di alta e media sicurezza e prevede la lettura guidata dei testi e la partecipazione, talvolta, degli studenti delle scuole superiori di Foligno, che leggeranno i medesimi libri sotto la guida dei propri insegnanti. Uno degli obiettivi è anche quello di favorire tra i carcerati la stesura di riflessioni scritte sui temi trattati. Coordinatrice del progetto è la prof.ssa Ivana Donati.

CELESTE BONUCCI

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