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IN RICORDO DI PICCICALE, IL MISSIONARIO ROSSO

La satira di questa settimana cambia. Perché la vogliamo dedicare a un personaggio folignate che ci ha lasciato, a 77 anni, qualche settimana fa. Lui è Aldo Marinangeli, ma tutti lo conoscevano come Piccicale. Già, il missionario rosso, che ha dedicato la sua vita allo sport. Piccolo di statura, ma di grande levatura morale, Piccicale è stato un punto di riferimento per i giovani folignati. Ha fondato i campetti di calcetto di viale Marconi dove tutti si ritrovavano prima per dare calci al pallone e poi per partecipare a tornei di grande spettacolo. Per molti anni ha insegnato i valori dello sport togliendo dalla strada e dalla droga diversi ragazzi che con lui sono tornati a rivivere. Piccicale era anche un abile cuoco. Chi non ricorda le sue buonissime pizzette che puntualmente sfornava ai Canapè durante le Feste dell’Unità? Una sera di tantissimi anni fa, durante una di queste feste, mentre era intento a impastare la pizza, uno sportellone lo colpì alla testa mandandolo a sbattere sul tavolo da lavoro. Una botta così violenta che gli fece saltare le due protesi che aveva. Accorsero in molti ma alla domanda ‘Piccicá che te sei fatto?’ lui, coperto di farina, rispose con la sua innata ironia ‘Me sto a disintegrà’. Era una brava persona che tutti amavano e stimavano. Poi se ne è andato via da Foligno, in una terra per lui sconosciuta e lontana. Ma anche lì è riuscito a portare il suo amore per lo sport e anche lì ha fondato una società di calcetto e ha raccolto intorno a sé tanti giovani. È morto a Praga, la patria di Jan Palach, il giovane che giusto 50 anni fa, era il 1969, si dette fuoco per manifestare contro l’invasione dei carri armati russi. Riposa in pace, Piccicale, anche se, ne siamo certi, riuscirà a fare qualcosa nell’aldilà. Ai figli Stefania e Roberto giungano le condoglianze della Gazzetta.

ROBERTO DI MEO

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