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I segnali della disidratazione

SPAZIO SALUTE L’ESPERTO RISPONDE 
a cura della dott.ssa Sara Bontempi

La disidratazione compare quando l’organismo perde più acqua di quanta non ne assorba.

A causarla vomito, diarrea, assunzione di farmaci che aumentano l’escrezione urinaria (diuretici), sudorazione profusa (ad esempio, durante le ondate di calore, in particolare con l’attività fisica prolungata) e diminuzione nell’assunzione di acqua.

Inizialmente la disidratazione stimola il centro cerebrale della sete, inducendo il soggetto ad assumere più liquidi. Se l’apporto idrico non compensa la perdita di liquidi, la disidratazione si aggrava.

La sudorazione si riduce, così come l’escrezione urinaria. Se la disidratazione continua, i tessuti dell’organismo iniziano a perdere liquidi, le cellule si raggrinziscono e funzionano in modo anomalo.

I sintomi di disidratazione da lieve a moderata includono: sete, dimi- nuzione della sudorazione, ridotta elasticità cutanea, minore produzione di urina, bocca secca. Quando il prurito non è causato da segni particolari di sofferenza della pelle può infatti essere un problema di idratazione.

Per reidratare la pelle bisogna innanzitutto bere più acqua e risulta utile fare il bagno anziché la doccia, aggiungendo all’acqua qualche cucchiaio di amido, che ha proprietà lenitive.

Si può anche usare l’acqua che si ottiene dopo la bollitura del riso stesso, senza salarla, quando è divenuta tiepida. Infine occorre idratare la pelle con appositi prodotti.

Gli adulti devono bere almeno 6 bicchieri di liquidi al giorno (compresi quelli provenienti dal consumo di alimenti ricchi di acqua, come frutta e verdura).

L’assunzione deve aumentare nelle giornate calde e durante o dopo l’attività fisica prolungata. Sono disponibili bevande aromatizzate per lo sport, adatte a rimpiazzare gli elettroliti perduti durante un’intensa attività fisica.

Bisognerebbe assumere liquidi con elettroliti prima, durante e dopo l’attività fisica prima della quale i soggetti con malattie cardiache o renali devono consultare il proprio medico per informarsi sulle modalità più sicure per integrare i liquidi. 

Rubrica a cura del Gruppo Bartoli 

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