ok - Articolo Gazzetta Dancity Winter 2019 - Suzanne Ciani - DF 2018 - Auditorium S. Domenico - Pic by Luigi Pica - Copia

Un Dancity tutto nuovo torna alle origini

Giovedì 26, venerdì 27 e sabato 28 dicembre “Dancity Winter 2019” animerà il centro storico di Foligno con performance di artisti internazionali, concerti, DJ set, installazioni, dibattiti.

Sì, ci siamo lasciati con un’edizione bellissima l’anno scorso. Dopo una pausa Dancity torna in una nuova, incredibile, versione invernale del festival internazionale di cultura e musica elettronica. Giovedì 26, venerdì 27 e sabato 28 dicembre “Dancity Winter 2019” animerà il centro storico di Foligno con performance di artisti internazionali, concerti, DJ set, installazioni, dibattiti. Il fulcro della vita folignate torna ad essere protagonista grazie al Festival, che questa volta si colloca in un periodo difficile ma allo stesso tempo interessante, tra Natale e Capodanno: una novità che è anche una scommessa per gli organizzatori della manifestazione. L’intento è quello di valorizzare il cuore della nostra città in un periodo in cui Foligno, illuminata dalle sue attraenti luci natalizie, risente dell’assenza di un forte turismo. Proveniente da tutta Italia, e non solo, il pubblico potrà godere dell’interessante proposta artistica del Festival e, al contempo, delle bellezze storico-artistiche ed eno-gastronomiche locali. Ma, soprattutto, sarà un’occasione speciale per gli stessi folignati poter vivere in modo diverso e interattivo le festività. Nella costruzione del ricco programma, Dancity torna alle origini e alla sua primordiale ambizione: quella di guardare avanti. Giovedì 26 sarà incentrato sull’evoluzione della musica elettronica, con il concerto inaugurale di Michael Rother (ex Kraftwerk) figura storica che, dal krautrock fino alle sonorità di Brian Eno, ha influenzato generazioni di artisti, e con lo speciale set dei Pastaboys, che in 4 ore reinterpreteranno 40 anni di musica. Venerdì 27 ci sarà uno spaccato sul panorama più innovativo della scena elettronica attuale: il “reggaeton spirituale” di Kelman Duran, il sound vibrante dell’inglese Mina, le percussioni del portoghese DJ Firmeza e, tra gli altri, due interessanti progetti italiani, Napoli Segreta, discografia napoletana funk & disco dagli anni 70 ad oggi, e 72-Hour Post Fight, band di 4 elementi in cui elettronica sperimentale, jazz e hip-hop convivono in un’armonia inaspettata. Sabato 28 sarà incentrato su musica di gran classe e dal notevole impatto, sia per quanto riguarda la sperimentazione che il dancefloor, con artisti del calibro di Alessandro Cortini e Andy Stott, che si uniscono ad interessanti novità come Djrum e Alma Negra. Ma questi sono soltanto alcuni dei tanti nomi in cartellone, che sarà impreziosito da incontri aperti al pubblico presso lo Spazio Astra su temi come la sound art, la nascita delle controculture, l’evoluzione dell’ascolto musicale dopo l’avvento delle piattaforme digitali. Un Festival che torna alle origini, nell’amato territorio in cui è nato e cresciuto fino ad oggi.

SARA PRESILLA

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