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Click day autonomi per 600 €

“Immorale, nessuno lo vuole”

In un momento di grande difficoltà, come quello che ogni cittadino sta vivendo in questi giorni, ci si aspetta chiarezza dalle istituzioni. Come spesso accade però, le farraginose norme varate non sono accompagnate da immediate istruzioni ed in più le affermazioni di chi dovrebbe dare chiarezza creano caos e sconcerto.

È quello che è accaduto a seguito del nefasto annuncio del direttore dell’INPS, Tridico, di una possibile procedura click day per gestire le richieste di indennizzo di 600 euro, che il decreto “Cura Italia” ha stanziato per gli autonomi (artigiani, commercianti, professionisti iscritti alla gestione separata INPS).

Fortunatamente, forse per contenere la levata di scudi di tutte le categorie, alcuni esponenti del Governo hanno smentito tale ipotesi. Si sarebbe assistito, altrimenti, ad una competizione immorale, “chi prima arriva prima alloggia”. Intanto, tutti sono ai nastri di partenza in attesa dell’uscita della circolare INPS con le istruzioni.

Notizie buone per i professionisti iscritti agli ordini. I 600 € di marzo potrebbero arrivare anche a loro. A tale possibilità apre il Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo.

Tuttavia, poiché le Casse previdenziali devono fornire al ministero il dettaglio del numero degli iscritti distinti per fasce di reddito, è probabile che l’indennità sia erogata ai professionisti solo al di sotto di un certo reddito ad oggi non definito. Anche in questo caso è necessario attendere le regole che i ministeri del Lavoro e dell’Economia fisseranno nei prossimi giorni.

Ma in fin dei conti questi 600 € servono a qualcosa?
La risposta è no. Serrande abbassate, ordini cancellati, negozi chiusi e fornitori, utenze, mutui e stipendi da pagare, a cosa possono servire 600 €?

Intanto tra i professionisti iscritti agli ordini c’è chi non lavora e chi non può fermarsi per garantire alcune funzioni essenziali dello Stato, come ad esempio incassare i tributi. Il rischio concreto che corrono è quello di lavorare, spendere e non essere pagati, in particolare se i loro assistiti sono quelle aziende e quei professionisti che lo Stato ha obbligato a fermarsi.


GIOVANNI BERTI dottore commercialista

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