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SECONDA PUNTATA DEL PERCORSO DI CONFRONTO SUI SEGNI DEI TEMPI DELL’EVANGELIZZAZIONE IN PERIODO DI PANDEMIA

“La gioia del Vangelo è quella che niente e nessuno ci potrà mai togliere (cfr. Gv 16,22). I mali del nostro mondo – e quelli della Chiesa – non dovrebbero essere scuse per ridurre il nostro impegno e il nostro fervore. Consideriamoli come sfide per crescere. Inoltre, lo sguardo di fede è capace di riconoscere la luce che sempre lo Spirito Santo diffonde in mezzo all’oscurità”. Così esorta Papa Francesco nella Evangelii Gaudium, 84, e in questa direzione si muovono le diverse comunità o i singoli evangelizzatori che nella nostra Diocesi di Foligno perseverano o si ingegnano, come possono, nei limiti delle norme Covid.

Da una panoramica sulle nostre comunità si delineano tre orizzonti e tre diversi approcci. Il primo è il più “paziente”: nella sofferenza di non poter svolgere pastorale in presenza e con una metodologia completa e rispettosa del contenuto evangelico, alcune comunità hanno deciso di sospendere tutto in attesa di riprendere “in presenza”. La potremmo definire una “pastorale a maggese”: il terreno della catechesi è tenuto a riposo confidando che la pausa generi una feconda nostalgia e lo purifichi dall’inflazione dell’abitudine e dall’assuefazione delle tradizioni. Questo orizzonte è uno di quelli che lamenta più amaramente, però, la dispersione alla messa domenicale e lo sfilacciamento della comunità ecclesiale. Un secondo panorama è quello “ibrido” e lo potremmo definire “stagionale”: alcune comunità, soprattutto quelle più grandi, hanno assunto iniziative organiche e strutturate sia in presenza che online a seconda delle possibilità e dagli spazi di movimento concessi dalle norme. Interessante notare che l’offerta è variegata per tutte le fasce di età e tipologie di gruppo. È predominante, comunque, una speciale attenzione per i gruppi dei sacramenti ancora fortemente richiesti, comunione e cresima. Tra questi è più diffuso il tentativo di coinvolgere i genitori nell’esperienza catechistica e l’utilizzo dei sussidi proposti sia a livello diocesano che nazionale…

di don GIOVANNI ZAMPA

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