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Spoleto rivendica, Foligno tace

In un Consiglio comunale aperto durato quasi cinque ore, la città del festival ha “battuto i pugni” e fatto sentire la propria voce sul riassetto degli ospedali che porterà alla creazione del terzo polo. E da noi? al di là dei campanilismi, preoccupa la mancanza di una presa di posizione pubblica

Se Atene piange, Sparta non ride. È vero, la situazione della sanità pubblica non accontenta proprio nessuno. Manca il personale sanitario, le liste d’attesa rimangono un nervo scoperto (nonostante i tanti proclami della Regione) e i bilanci economici preoccupano. In quasi tutte le realtà regionali ci si lecca le ferite. Ma questa volta non funziona il detto “mal comune, mezzo gaudio”. Già, perché le problematiche del Sistema sanitario non sono di certo solo dell’Umbria. La questione è un po’ simile in quasi tutta Italia. Ma questa non deve essere certo una scusa, perché ognuno deve guardare in casa propria. E, se guardiamo al nostro “orticello”, quello che più preoccupa non sono le condizioni del “malato” (leggasi ospedale folignate), ma l’assordante silenzio che c’è intorno. Un silenzio che la vicina Spoleto ha voluto trasformare in rumore. Quello dei fischietti e dei cori delle circa 300 persone che, negli scorsi giorni, hanno manifestato fuori dal palazzo comunale spoletino in difesa del proprio ospedale. L’occasione era ghiotta: un consiglio comunale aperto sul Terzo polo, al quale hanno partecipato i vertici politici e dirigenziali della Sanità umbra, la stragrande maggioranza dei sindaci dell’Area vasta e tantissime associazioni di categoria (e dei cittadini/pazienti). Il sindaco Andrea Sisti è stato addirittura accusato di aver organizzato l’incontro con troppo ritardo e, conseguentemente, di aver preso una posizione altrettanto tardivamente. Ma, è giusto dirlo, almeno lì qualcosa è stato fatto. Nelle quasi cinque ore di consiglio comunale hanno parlato tutti, ma proprio tutti. Sindacalisti, commercianti, associazioni cittadine più o meno legate al comparto sanitario. Si è sicuramente registrato qualche goffo intervento (senatore Zaffini, non sarà certo un tecnico come dice lei, ma chi presiede la commissione Sanità del Senato non può dire di avere una “generale ignoranza”!), altre prese di posizione hanno attaccato campanilisticamente l’integrazione dei due ospedali, senza entrare nel merito. Ma, in sostanza, Spoleto ha comunque “battuto i pugni”, difendendo il suo presidio. Se questo sia stato o meno sufficiente ad ottenere una maggiore attenzione lo si vedrà, ma qualche risultato nel breve periodo si è già ottenuto. Un esempio? Nei giorni successivi, la Usl 2 si è affrettata ad inviare un dettagliato comunicato stampa in cui si annunciava la visita al “San Matteo degli Infermi” di una delegazione politica e dirigenziale, per fare il punto della situazione in vista del Terzo polo. E a Foligno? L’elettrocardiogramma – prendendo in prestito un termine medico – è piatto. Ad iniziare dalla politica… (Continua…)

Di FABIO LUCCIOLI

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