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“Padroni della nostra città”

Dopo l’esperienza nel Centrosinistra, il medico scende di nuovo in campo con il movimento civico “La voce di Foligno” e si candida a sindaco. La sanità è al centro del suo programma elettorale: “nulla da ricordare dell’attuale governo cittadino”

Un passato da consigliere comunale e regionale tra le fila del centrosinistra, un presente alla guida del movimento civico “La voce di Foligno” e un sogno futuro con la fascia tricolore indosso. Il sessantunenne Moreno Finamonti, medico in forza al Laboratorio analisi dell’ospedale “San Giovanni Battista” di Foligno, ha deciso di scendere nuovamente in politica candidandosi a sindaco in vista delle prossime Amministrative. Le elezioni, che dovrebbero svolgersi tra la fine del mese di maggio e l’inizio di giugno 2024, vedranno tra i contendenti allo scranno più alto di palazzo Orfini Podestà anche l’ideatore di “Medicus – Premio Gentile da Foligno” che in pochi anni è riuscito a suscitare l’interesse nazionale da parte dei professionisti del settore e non solo. Di poche settimane fa la presentazione ufficiale della sua candidatura al grido di “Foligno ai folignati”. Dopo quella a Enrico Presilla, candidato di Alternativa popolare, la Gazzetta propone l’intervista a un altro protagonista della prossima campagna elettorale. 

Dottor Finamonti, perché la decisione di candidarsi nuovamente?
“Ho deciso di scendere nuovamente in campo perché vedo una città in grande difficoltà. Con il passare degli anni è venuta meno una certa classe politica, quindi ho sentito il dovere da folignate di metterci la faccia, come ho sempre fatto. Credo sia giusto dare spazio ai giovani, visto che ho più di sessanta anni e un’esperienza politica già alle spalle, ma ritengo altrettanto importante poter offrire le mie capacità per guidare la terza città dell’Umbria. C’è anche da dire che sono ‘figlio di nessuno’ e, politicamente, non sono mai stato assessore né ho rivestito incarichi governativi: sotto questo punto di vista sono ‘intonso’. Dopo le esperienze di Raggi e Lorenzetti, venti anni fa è iniziato il declino politico della nostra città. Prima avevamo tanto anche in Regione, forse troppo, ora invece non siamo rappresentati da nessun esponente né di destra né di sinistra. E poi, l’attuale sindaco, non difende adeguatamente Foligno. Soprattutto sulle questioni sanitarie…”

Quindi vorrebbe dirci che lei è pronto a ‘curare’ Foligno?
“Dopo settantatré anni in cui ha amministrato solamente il centrosinistra, avevo visto il cambiamento in maniera positiva: non abiuro questo mio pensiero. Certo, poi però questo cambiamento si è rivelato inadeguato…per usare un termine ‘soft’. Anzi, c’è stato un ulteriore indebolimento di Foligno e un ulteriore abbassamento della qualità politica, semmai dovessimo parlare di politica. Quello però che non sta bene a me e a moltissimi folignati è che a guidare questa città sia un non folignate, ovvero Virginio Caparvi (ex segretario regionale della Lega, ndr)”

A proposito di governare la città, chi si è succeduto nel corso del tempo non ha mai trovato una soluzione per l’ex Zuccherificio. Lei che idee ha?
“Le idee non sono le mie. Sono il candidato sindaco, ma mi piace ragionare di squadra e quindi le proposte sono collettive e di un gruppo solido alle mie spalle. Abbiamo le idee chiare su come gestire e sviluppare la questione dell’ex Zuccherificio, ma è troppo presto per tirare fuori le nostre proposte: tutto a tempo debito. A mio modo di vedere, la nostra è un’idea stratosferica, capace di apportare molti soldi alle casse comunali. È un progetto molto importante per Foligno: per questo e per salvaguardare l’idea, ancora non posso dire nulla”… (Continua…)

Di FABIO LUCCIOLI

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