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Una città a misura di bambino

Il 20 novembre scorso si è celebrata la Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza perché anche nel nostro paese, ancora oggi, molti bambini e ragazzi sono vittime di violenze o abusi, discriminati, emarginati o vivono in condizioni di grave trascuratezza. Il Telefono Azzurro come anche l’Unicef e molte altre associazioni benefiche denunciano quotidianamente questa situazione e si battono per cambiarla radicalmente in Italia come nel resto del mondo affinché ogni bambino o adolescente veda rispettati i propri diritti e abbia le stesse possibilità di sviluppo in un ambiente sereno e tranquillo. In questa direzione si muove da anni il programma dell’Unicef “Città amiche dei bambini e degli adolescenti” che nelle amministrazioni è stato recepito con il nome di “Città a misura di bambino”, una dicitura eloquente per racchiudere in sé l’obiettivo di creazione di un ambiente cittadino rispondente alle esigenze dei più piccoli. Ma perché un comune diventi davvero a misura di bambino – ci ricorda l’Unicef – “è necessario coinvolgere tutti i soggetti presenti sul territorio in un processo partecipativo che preveda la collaborazione, la formazione e l’ascolto dei bambini e degli adolescenti, da parte non soltanto delle autorità locali e degli esperti di settore, ma anche della società civile”. Dunque un impegno corale che dal ristretto nucleo familiare si dirama verso tutti i soggetti attivi del territorio fino ad abbracciare il comune in tutta la sua interezza e complessità. “Nel nostro comune ci sono aree assolutamente attive e vive sotto questo profilo perché l’amministrazione è sensibile ai diritti dei suoi piccoli cittadini – ha precisato Rita Barbetti, vicesindaco con delega all’istruzione e alla cultura -; costruire una città a misura di bambino è ormai un nostro obiettivo prioritario e le aree delle politiche sociali, dell’istruzione e della cultura investono molto in questa direzione riconoscendo la centralità degli interventi per l’infanzia e l’adolescenza”. “Foligno è una città che si fa carico, attraverso l’azione integrata di tutti i soggetti che a diverso titolo lavorano in campo educativo, dello sviluppo armonico e integrale di tutti i suoi cittadini, con particolare attenzione a quelli più giovani, a cui intende offrire gli strumenti per vivere una cittadinanza attiva, che attinga a cultura, saperi, etiche ed esperienze – ha dichiarato Maura Franquillo, assessore alle politiche sociali -; è una realtà costituita da una pluralità di storie, soggetti e luoghi che hanno dato vita a sperimentazioni e servizi che da anni riscuotono attenzione e considerazione. In questo quadro, il valore della prevenzione del disagio assume un significato di primaria importanza tanto che non può essere considerato come un fatto tecnico ma piuttosto un fatto culturale. L’attenzione alla prevenzione pone in evidenza il fatto che per essere realmente efficace ha bisogno di modelli interpretativi adeguati che consentano uno studio approfondito dei fattori di rischio che potrebbero interferire negativamente sullo sviluppo positivo dei bambini. Diventa fondamentale il ruolo del Comune di Foligno, impegnato da molti anni nella promozione e nella tutela dell’infanzia e dell’adolescenza con il fine ultimo del benessere dei minori. Proprio per garantire tutto ciò è presente nel nostro comune un sistema integrato pubblico-privato sociale e di volontariato che assicura ai minori e alle loro famiglie interventi e servizi di tutela e prevenzione. Sono attualmente circa 380 i nuclei familiari con la presenza di minori che costantemente vengono monitorati dall’équipe specializzata del servizio sociale per diverse difficoltà: negligenza familiare, trascuratezza, conflittualità familiare, irregolarità della condotta adolescenziale, reati commessi dai minori, abbandono scolastico. Gli interventi che vengono attivati sono disposti in una gradualità che parte da interventi più leggeri di promozione e prevenzione fino a interventi di massima tutela e protezione”. Su questa linea si muovono i principali servizi delle politiche sociali presenti nel Comune di Foligno: l’animazione territoriale con spazio ludico ricreativo ed educativo; un progetto educativo “domiciliare” che rileva i bisogni di crescita del minore, sostiene il ruolo genitoriale e si integra nel contesto di vita del bambino e con le varie agenzie educative come la scuola, lo sport, l’oratorio e altre realtà; il sostegno alla genitorialità e la mediazione familiare; incontri protetti disposti dall’autorità minorile e finalizzati a garantire il diritto di visita, anche nelle situazioni più complesse, al genitore non affidatario; uno spazio semi residenziale per l’intero pomeriggio con il pranzo compreso dove i bambini trovano degli educatori che promuovono attività ricreative e di sostegno compiti; uno spazio residenziale inteso come intervento disposto dall’autorità minorile e finalizzato a separare temporaneamente il bambino dalla sua famiglia per permettere un’azione forte di protezione del minore e di recupero delle capacità genitoriali; un intervento sperimentale di accompagnamento verso l’autonomia dei ragazzi e neo maggiorenni che hanno avuto un percorso di inserimento in comunità; l’affido familiare e l’adozione nazionale e internazionale. Altrettanto rilevante e variegata è l’offerta di servizi delle aree “istruzione e cultura” del Comune di Foligno rivolta ai più piccoli con un sostanzioso investimento sugli asili nido pubblici dove i bambini sono educati da insegnanti “estremamente formati e qualificati”. Tra gli obiettivi del comune vi è la ricostruzione delle due scuole materne di Scafali e San Giovanni Profiamma danneggiate dai recenti eventi sismici. Un grande impegno sul fronte della lettura a tutte le età ha permesso poi alla città di Foligno di conseguire il titolo di “città che legge”, un traguardo che permetterà di attingere a finanziamenti importanti. Frequentatissima è la biblioteca della città che ha un’intera sezione dedicata ai bambini e ai ragazzi con una straordinaria proposta di libri e un ventaglio di iniziative dedicate alla lettura partecipata. La biblioteca di Foligno è stata anche la prima in Umbria a istituire una sezione con “in-book” che sono libri modificati in cui il testo è tradotto in simboli per facilitare la lettura e la comunicazione sia per i bambini con differenti problematiche ed esigenze speciali sia per quelli stranieri con difficoltà di lingua o per chi non sa ancora leggere. Un successo, questo, che si muove di pari passo con quelli del teatro ragazzi, dei laboratori creativi nei musei della città e del Festival della Scienza e della Filosofia nel quale vengono coinvolti i giovani studenti. Non poteva mancare poi il progetto “Valentino” dei Vigili urbani sull’educazione stradale e la conoscenza delle realtà istituzionali nelle scuole della città. Infine, non trascurabile è anche l’importante valore sociale che continua ad avere il parco dei Canapè, per il quale un’associazione ha recentemente donato un gioco “inclusivo” adatto anche ai bambini diversamente abili. L’insieme di tutti questi servizi fa della città di Foligno una realtà urbana attenta alle esigenze dei più piccoli e proiettata verso la creazione di una mentalità e di una progettualità sempre più “a misura di bambino”.

MAURA DONATI

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