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Settimana Politica 2011 – 44

Sacrifici sì, purché li facciano altri

Le tasse aumentano di qualche centinaio di euro in un anno per le famiglie a seguito dei provvedimenti del Governo. La Regione, invece, non le aumenterà per il 2012, anche se non è proprio vero, perché ha posto un’accisa sul prezzo della benzina da destinare a favore dei terremotati del marscianese. E, soprattutto, perché l’addizionale regionale Irpef aumenterà fino all’1,23% per reperire risorse per la sanità. Anche le tasse e le imposte comunali – parliamo di Foligno – subiscono aumenti frequentemente: tariffa igiene urbana, acqua, depurazione. Inoltre torna l’imposta sugli immobili, anche se non tutti gli incassi relativi saranno a disposizione dei Comuni. I cittadini che contribuiscono alla spesa pubblica sopporteranno così altri sacrifici per salvare conti nazionali, regionali e comunali. Questi sacrifici, però, non sono ben distribuiti, perché colpiscono di meno chi ha di più e troppo poco il ceto politico e quello dirigenziale delle diverse amministrazioni. Le decisioni forzate della presidente Catiuscia Marini su accorpamenti, riduzioni dell’apparato burocratico e amministrativo ancora sono insufficienti per una regione leggera. Restano sacche di spreco, alti stipendi di dirigenti e funzionari, elevate indennità dei consiglieri regionali.

Contraddizioni: istituita un’altra direzione regionale
La Marini deve conciliare risparmi, ma allo stesso tempo rimediare ad anni di governo allegro delle finanze pubbliche. Per esempio, ha dovuto istituire un’altra direzione regionale, che dovrebbe sostituire l’agenzia umbra sanità, sorta per accorpare acquisti di tutte le unità sanitarie locali. Altri aspetti dell’amministrazione regionale sono contraddittori, come le numerose consulenze affidate ad esterni – alcuni di questi sono ex-dipendenti in pensione -, quando le competenze giuste si possono trovare tra i numerosi dirigenti in attività. Se un’epoca è terminata, quella dell’accontentare con assunzioni e promozioni un po’ tutti i partiti anche di opposizione, un’altra, quella dell’oculatezza e della sobrietà, non è cominciata, o meglio compie ora i primi passi. Con la chiusura ipotizzata delle Province, la Regione dovrà farsi carico di un paio di migliaia di dipendenti; quella umbra sarà una super-regione. Quello che vale per la Regione può valere per il Comune, che deve far quadrare i bilanci, la cui parte preponderante è il costo del personale. Una decina di dirigenti, un direttore generale, altri quadri direttivi: forse è troppo per Foligno, che non supera i sessantamila abitanti. Sarebbe più utile ridurre la spesa, invece che aumentare sempre tasse e imposte. Senza tagli di uscite, le imposte continueranno a inseguire la spesa e a deprimere lo sviluppo. Quest’ultimo, essendo dipendente dai consumi, con meno soldi a disposizione delle famiglie, viene vanificato.

Incentivo regionale a chi assume
Si muove nella direzione di promuovere crescita la proposta dell’assessore regionale alle attività produttive Vincenzo Riommi di aumentare da seimila a settemila euro l’incentivo alle imprese dell’artigianato artistico e tradizionale disponibili ad assumere a tempo indeterminato disoccupati o inoccupati.

© Gazzetta di Foligno – GIANCARLO ANTONELLI

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