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Ex-Zuccherificio: il balletto dei volumi

Negli anni settanta, dismessa la produzione degli zuccheri, la fabbrica è diventata un esempio di archeologia industriale degna di grande considerazione, soprattutto se paragonata a taluni scempi architettonici che hanno caratterizzato il boom edilizio a livello locale (Prato Smeraldo, Sportella Marini e Agorà).

Nel 1995, l’esecutivo guidato da Maurizio Salari aveva pensato alla bonifica dell’intera zona, essendo risultato – nonostante il “dissesto finanziario” – un cospicuo avanzo di bilancio. Tanto che iniziarono le trattative con la proprietà e la Cassa di Risparmio di Verona. Venne addirittura costituita la Foligno Nuova spa come strumento per la riqualificazione urbana. Poi invece, venne ceduto il passo ai privati e l’area fu acquistata dalla Foligno 2000 spa (partecipata dal privato Giombini al 70%; il rimanente 30% suddiviso tra Cornacchini, Varian e Zampetti). Successivamente il cespite fu acquisito da Coop. Breve riepilogo: nel PRG ‘97 era previsto lo spostamento del Supermercato Tigre nell’ambito 1 ‘Il Campus’ insieme a Coop per liberare le mura, la torre dei 5 cantoni, il ponte romano di via Bolletta; una pianificazione urbanistica rivolta soprattutto alla riqualificazione ambientale e proprio per tale motivo erano state assegnate alle aree in questione superfici commerciali e terziarie superiori rispetto alle zone contermini.

Foligno 2000 (rectius Coop) ha impugnato dinanzi al TAR dell’Umbria il piano regolatore del Comune di Foligno, ma i giudici amministrativi con sentenza del 2002 hanno riconosciuto la piena legittimità delle scelte urbanistiche. Nel 2005 è stata stipulata la convenzione tra la proprietaria Coop e il Comune di Foligno. A distanza di 14 anni, il 7 febbraio 2019 il Consiglio comunale di Foligno, a maggioranza, ha approvato un nuovo accordo tra Comune di Foligno e Coop Centro Italia, per dirimere tutte le controversie e le problematiche sorte nel frattempo. Nel rispetto delle condizioni e dei termini indicati nell’atto consiliare, la proprietà ha inviato all’Amministrazione comunale, ad aprile 2019, il progetto del sub comparto che, di fatto, mantiene inalterate le previsioni di quello originario del 2005; la progettazione è limitata, però, alla sola area dell’ex Zuccherificio, lasciando il supermercato Tigre a ridosso delle mura urbiche, dove si trova attualmente.

Inoltre, come previsto nell’accordo, vengono ridotte le superfici per la “poco appetibile edilizia residenziale pubblica” ma vengono mantenute le grandi superfici commerciali previste dal PRG ‘97, ancorché da trasferire (come chiesto dalla proprietà) in altro sito.

Coop propone e la giunta Mismetti avalla, sostenendo che i diritti edificatori previsti con il PRG siano intoccabili, irriducibili. Ma è certo che sia proprio così?

Occorre ricordare che il PRG è molto chiaro nei riguardi del riconoscimento dei diritti edificatori previsti per gli ambiti di trasformazione, come è, appunto, l’ambito 1 ‘Il Campus’, che comprende sia l’area ex Zuccherificio che l’area ove sorge il Tigre. A pagina 17 della relazione al PRG ‘97 è espressamente previsto il vincolo riguardante lo spostamento del “supermercato Gabrielli” nell’area di proprietà Coop. Di seguito viene ulteriormente specificato che i diritti edificatori maturano solo quando saranno rispettati tutti i vincoli previsti nell’ambito e, nel caso di specie, con il trasferimento del supermercato. Ancora più chiaro è quanto riportato a pagina 99 della stessa relazione, in quanto la nuova struttura commerciale destinata ad ospitare il supermercato Gabrielli viene considerata “condizione indispensabile di una effettiva riqualificazione ambientale di quella parte della città”. È quindi incontestabile che “quei” diritti edificatori, del PRG ‘97 si possano attribuire solo ed esclusivamente con l’attuazione dello spostamento del Tigre.

A conferma di quanto sopra, soccorre la sentenza Tar Umbria n. 389/2002 nella quale testualmente si afferma: “Poiché la ricorrente (Coop) non vantava alcuna aspettativa edificatoria qualificata alla utilizzazione dell’area dismessa, non può dolersi che il Comune, nel consentire tale utilizzazione l’abbia accompagnata con un vincolo che, in definitiva, la costringe a cedere una parte dell’incremento di valore delle aree per compensare la società proprietaria del centro commerciale (Tigre) del sacrificio che comporta lo spostamento (dello stesso) nell’area dell’ex zuccherificio”.

Pare, quindi, che l’accordo del 7 febbraio sia in totale contrasto con i vincoli del PRG ‘97, con la sentenza del Tar Umbria del 2002 e concede a Coop superfici commerciali, terziarie e quant’altro affatto attribuibili, stante il mancato trasferimento dei “magazzini Gabrielli”. Insomma saldi di fine stagione… politica. La nuova Amministrazione, che ha dichiarato di voler studiare la complessa situazione per negoziare con Coop, cosa propone? Certo, le problematiche partono da lontano ed hanno autori e padrini ben precisi, ma la Giunta Zuccarini è stata eletta proprio per cambiare passo e sistema. I primi termini indicati in transazione sono già scaduti e tutto tace.

Fine della seconda puntata.

STEFANIA FILIPPONI

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