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Tumore al seno, duecento interventi l’anno

Nel “mese rosa” della prevenzione i numeri del folignate. Durante la pandemia non si sono fermati i controlli programmati, ma rimangono difficoltà rispetto a personale e strumentazioni 

“Vengono operati circa 200 nuovi casi l’anno”. È la fotografia scattata dal dottor Riccardo Loretoni, responsabile dello Screening mammografico e Senologia diagnostica dell’ospedale di Foligno. Numeri che arrivano nel “mese rosa”, ovvero quello dedicato alla prevenzione del tumore alla mammella. Una malattia che, grazie alla prevenzione, al giorno d’oggi vede una percentuale di guarigione del 90%. E proprio la prevenzione sembra essere l’arma vincente, per accorgersi in tempo della presenza del tumore e permettere l’avvio tempestivo del percorso di cura. Pur tra tante difficoltà, la pandemia e il lockdown non hanno interrotto il lavoro della Senologia di Foligno, almeno per quanto riguarda gli screening programmati. “Anche quando tutto era fermo a causa del Covid-19 – spiega il dottor Loretoni – i ‘follow up’ dei nostri pazienti oncologici e i Rao non si sono fermati. Chiaramente abbiamo dovuto fare una scelta e sono stati messi in secondo piano, per ovvi motivi, gli screening spon- tanei”. Ma dopo i tre mesi di blocco totale, ora si sta lavorando affinché le prestazio- ni possano essere recuperate, grazie anche ai grandi sacrifici del personale in servizio. “L’incidenza maggiore – sottolinea il dottor Riccardo Loretoni – è sempre nella fascia d’età tra i 50 e i 70 anni. Ci sono casi anche nelle donne giovani, ma fortunatamente sono meno frequenti”. In questo ottobre a Foligno non verranno realizzate particolari iniziative dedicate al “mese rosa”. La pandemia non lo permette. L’obiettivo però resta sempre quello di tenere alta l’attenzione sul fronte della prevenzione. “Prima di tutto c’è la prevenzione primaria – spiega Giorgetta Paioncini, presidente dell’associazione ‘Donne Insieme’, che da oltre venti anni sostiene le pazienti con tumore al seno -. Una prevenzione che riguarda le sane abitudini alimentari, l’attività fisica ed il controllo del peso. Poi è importante conoscere il proprio seno con l’auto controllo e confrontarsi con il proprio medico, soprattutto per quelle donne che ancora non rientrano nella fascia d’età in cui è previsto lo screening mammografico gratuito da parte del Sistema sanitario nazionale (50-69 anni ndr). Farlo significa mettere in pratica un atto di amore per se stesse”. Le ripercussioni della pandemia, comunque, si fanno ancora sentire…

di FABIO LUCCIOLI

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