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Le performance della Usl 2

Analisi della relazione annuale 2020 dell’ azienda sanitaria locale: la pandemia fa calare gli incidenti ma aumentano esponenzialmente i reclami su liste d’attesa, organizzazione dei servizi e anche le richieste di risarcimento 

Una fotografia dei servizi e della loro qualità per l’intera Usl Umbria 2 e dell’ospedale San Giovanni Battista di Foligno. È quella che emerge dalla lettura delle 403 pagine della Relazione annuale attività e performance 2020 di recente pubblicazione. Tabelle, dati, numeri e considerazioni che da un lato rendicontano evidenti criticità, come l’aumento dei reclami e delle procedure legali contro l’ospedale e l’aumento esponenziale delle difficoltà di accesso alle cure, ma dall’altro elencano il raggiungimento degli obiettivi negoziati da parte delle strutture aziendali nel 2020.

INCIDENTI IN CALO CON LA PANDEMIA
Nell’ultima relazione di performance aziendale sono rilevate le segnalazioni di “eventi sentinella”, eventi avversi e “near misses”, anglicismo per definire il mancato infortunio oltre alle cadute dei pazientiDal 2014 al 2020 il dato delle segnalazioni volontarie di eventi avversi da parte del personale sanitario è in decrementoun fatto, spiega il report, correlabile con la pandemia da Covid-19 che “ha posto e pone tutt’ora le strutture sanitarie davanti a sfide completamente nuove che hanno modificato profondamente anche la percezione del rischio diventando per novità, estensione e gravità dell’evento la priorità assoluta”.
Dal 2014 al 2020 sono stati segnalati ed inseriti nel Sistema di Monitoraggio degli Errori in Sanità (SiMES) del Ministero della Salute complessivamente 73 eventi sentinella per l’intera Usl Umbria 2 con l’evento “Morte o grave danno per caduta di paziente” al primo posto con ben 35 casi, il 48% del totale. È nelle residenze per anziani che si registra il maggior numero di “eventi sentinella” (24,7%), principalmente per morte o grave danno per caduta di paziente. Nell’area chirurgica e medica è accaduto il 16,5% degli eventi avversi gravi, in Ostetricia e Ginecologia il 15,1%.

CADUTE DEI PAZIENTI,
AUMENTO NEGLI OSPEDALI

Un paragrafo a parte è dedicato alle cadute dei pazienti che “rientrano tra gli eventi avversi più frequenti nelle strutture sanitarie e la loro segnalazione avviene su apposita modulistica”. Il numero delle cadute segnalate negli ultimi sei anni è sostanzialmente costante, se non con un lieve decremento nel 2020 con 176 schede di segnalazione pervenute. Sull’incidenza calcolata ogni 1.000 ricoveri c’è un piccolo incremento su tutti i presidi ospedalieri, più sostanziale in quello di Narni/Amelia, mentre è in riduzione per Spoleto.

TANTE AGGRESSIONI AI SANITARI
Nel 2020 al Servizio Gestione rischio clinico sono pervenute 54 segnalazioni spontanee di incidenti con danno minore o moderato e di “quasi eventi” o “near misses”. Le segnalazioni sono state raggruppate per più tipi di errori o criticità e il numero totale risulta così di 94.
Le aggressioni agli operatori sanitari rappresentano l’evento più segnalato (60,4% per 32 casi); le criticità legate alla comunicazione inefficace sono il 26,4%, quelle legate a criticità gestionali/ organizzative e legate al team sono individuate nel 22,6 %, le criticità legate alla gestione del pa- ziente nel 20,8% e gli incidenti legati alla scarsa adesione a linee guida/buone pratiche o proce- dure sono stati indicati nel 18,9%. “A seguire – si legge nel report – errori in terapia farmacologica e legati all’uso di dispositivi sanitari che rappre- sentano il 9,4%”.

RICHIESTE DI RISARCIMENTO IN AUMENTO
I dati del Sistema informativo per il Monitoraggio degli Errori in Sanità (SiMES) – in questo caso non riportati analiticamente nel documento – evidenziano che “rispetto agli anni precedenti appaiono in ascesa le richieste di risarcimento per infezioni correlate all’assistenza ed errori riguardanti la terapia medica”. Le richieste riguardano principalmente le discipline di Ortopedia (23%); PS/Emergenza territoriale (17%)me a seguire Chirurgia (13%). Principalmente si verificano per presunti danni derivanti da trattamento chirurgico (30%); ritardo/omissione diagnostico-terapeutico (27%).

RECLAMI SU LISTE D’ATTESA
E ORGANIZZAZIONE

Passando ai dati dei reclami presentati dai pazienti all’Ufficio relazioni con il pubblico (cui è stata garantita risposta entro 30 giorni in base alla documentazione acquisita tramite istruttoria), si nota un incremento esponenziale delle indicazioni di disservizio, mentre resta sostanzialmente uguale il numero dei reclami formalizzati tra 2019 e 2020 dopo un’impennata rispetto al 2018: 35 casi nel 2018, 118 nel 2019 e 114 nel 2020. “Il carico di richieste all’Urp dal 2018 al 2020 è notevolmente aumentato – spiega il report – soprattutto per la problematica riguardante le prese in carico”…

di FEDERICA MENGHINELLA

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