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Covid e scuole, i dirigenti: “Siamo allo stremo”

Classi travolte dai contagi e presidi impegnati a tracciare le positività anche nel cuore della notte: la situazione negli Istituti di Foligno
e Spello, tra chi prospetta il rischio di burnout e chi si dice pronto a denunciare all’INAIL una situazione insostenibile. Bocciato il sistema di didattica “mista” 

Se la scuola resiste all’urto dell’ultima ondata pandemica lo si deve a loro: dirigenti scolastici e corpo docente che senza sosta sono impegnati in azioni di tracciamento e gestione dei provvedimenti di sorveglianza e quarantena. Un lavoro totalizzante, che non lascia più spazio alla gestione dell’ordinario, che mette a dura prova la tenuta delle scuole. A parlarne alla Gazzetta tre dirigenti scolastiche di altrettanti istituti del territorio (Maria Paola Sebastiani, preside del liceo scientifico “Marconi” di Foligno; Maria Grazia Giampè, dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Galileo Ferraris di Spello e Federica Ferretti, dirigente dell’ITE Scarpellini) che concorrono nel segnalare la totale assenza dei servizi di tracciamento dell’Usl.

SEBASTIANI (LICEO “MARCONI”): “GESTIONE FARRAGINOSA E RISCHIO BURNOUT”
Una situazione di allarme senza tregua per i dirigenti scolastici, come ben racconta Maria Paola Sebastiani, preside del liceo scientifico “Marconi” di Foligno. Con 1.200 ragazzi e 53 classi, l’istituto conta un numero abbastanza consistente di positivi: oltre 200, molti contagiati già nel periodo natalizio. “Dopo le vacanze di Natale – spiega la preside – sono emerse tante positività, grazie ai tamponi di controllo che avevo richiesto per il rientro, ma che fortunatamente non sono state elemento di contagio. Dalla riapertura a oggi abbiamo avuto tanti nuovi casi, con una trentina di classi interessate. Classi che quasi sempre passano da una situazione con un positivo – con l’auto sorveglianza sanitaria senza tampone di controllo – a più casi. Quindi si entra in un convulso iter di gestione con protocolli diversi e tutto questo viene gestito direttamente dalla scuola. Le segnalazioni di positività dei genitori arrivano alla nostra casella di posta elettronica riservata e ci troviamo a doverle seguire e a lavorare a ogni ora, anche alle 23.30 di sera. Una gestione più farraginosa e complessa di questa non la si poteva scegliere: diventa veramente una via crucis quotidiana. Che determina anche situazioni di tensione fra i genitori, che non sanno cosa dover fare il giorno successivo, e gli insegnanti che non sanno in quale modalità didattica dovranno lavorare l’indomani. Diciamo – aggiunge – che ha continuato a funzionare tutta l’organizzazione, ma con dei costi umani che francamente non so quanto siano accettabili. Grazie alla fortissima abnegazione di chi lavora a scuola e degli insegnanti che fanno una ricerca da Sherlock Holmes nel tracciamento”. Tracciamento ormai in carico ai ds: le scuole in questo si sentono sole. “L’Usl, purtroppo, non è in grado di fare questo tipo di lavoro; in questi due anni si sarebbe dovuta ripensare una formula organizzativa di rafforzamento degli uffici di tracciamento, che pure vedono nella persona del dottor Favaro e di chi lo assiste un lavoro strenuo. Loro faticano anche solo a mandarci successivamente una qualche forma di provvedimento…

di Federica Menghinella

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